Alfredo Pedullà per DataSport.it: Mi meraviglio della vostra sorpresa. Fabio Quagliarellache va alla Juve è una storia scritta da un mese abbondante. Mancava soltanto il nome della squadra, ma dal primo pomeriggio di ieri si è capito che sarebbe stata la Juve, dopo il fallito assalto a Di Natale. Mi meraviglio della vostra sorpresa perché stavo andando avanti deciso su quella strada. Sapevo. Mazzarri non parla della cessione, dice che non si occupa di mercato. Povero figlio. Ma Mazzarri ha avallato la cessione di Quagliarella. E Fabio se ne deve andare perché, come sussurra, “la ragione prevale sul cuore”. Non lo vogliono. E magari qualcuno gli darà pure del traditore, scommettiamo?
Quando lo scrivevo ho beccato gli insulti di qualche cialtrone che non rispetta il lavoro degli altri e le smorfie di acrobati da strapazzo. Addirittura l’ilarità di chi era informato, ma si tappava la bocca. Perché la verità non bisogna scriverla. Preferisci collezionare illazioni sui lettori degli altri, piuttosto che tutelare i lettori (o i telespettatori) tuoi. Se sai che Quagliarella è ingombrante – quindi sul mercato – non lo dici perché disturbi il conducente Aurelio. E gli stendi tappeti rossi. Se Bigon chiude un’operazione in entrata e due in uscita diventa il mago, l’eroe, il numero uno. Così vanno le cose quando racconti la verità che ti interessa. Non quella che dovrebbe tutelare la gente. Bisognerebbe dire: che senso ha cedere un attaccante in prestito oneroso (4,5) più riscatto a 10,5? Che senso ha, cari amici presidenti e direttori che avete il portafoglio – o la fortuna – di respirare calcio a grandi livelli? Siete il Napoli, il massimo.
De Laurentiis su Quagliarella si era espresso tempo fa con un labiale che non riporto e che lui spiegò sul sito ufficiale del Napoli. De Laurentiis non ha avuto rispetto per Quagliarella e ha passeggiato sulla passione della gente. De Laurentiis non sa che i tifosi del Napoli vanno coccolati e non calpestati. De Laurentiis non sa che il Napoli ha altre coordinate rispetto al cinepanettone di Natale: è una roba seria. De Laurentiis non sa che alla gente del San Paolo batte forte il cuore. E a quella che segue il Napoli lontano dal San Paolo batte allo stesso modo. De Laurentiis non sa che la storia dei tifosi del Napoli è fatta di sentimento, di passione, di sterzate improvvise e di adrenalina purissima. Che ne sa De Laurentiis, chi glielo spiega? Un anno fa Quagliarella aveva fatto una scelta, con il sentimento più che con la ragione. In pochi giorni gli sono entrati in tackle scivolato, l’hanno colpito. Perché?
E’ giusto che Fabio vada: se restasse, avrebbe il vento contro. Ce l’ha da almeno un mese e mezzo. Quando parlo di vento contro, sapete a chi mi riferisco. Se lo avessero coccolato, se lo avessero rispettato, mai avrebbero permesso un’operazione così. Beata la Juve che se lo porta a casa. Quel gol in Sudafrica ha soltanto frenato un’operazione scritta da tempo, bisognava trovare la squadra. E fare scivolare qualche settimana. Strategia.
De Laurentiis vada su Google e clicchi alla voce: “La storia del Napoli nel calcio”. Ciao Fabio, qualcuno non ti meritava. Ma in tanti – quasi tutti – ti porteranno dentro.
PS: frequento Napoli da sempre. Una città unica. Ho apprezzato il signor Aurelio per i suoi investimenti, ma da un po’ di mesi non lo seguo più. Auguro alla squadra, ai tifosi, lo scudetto a stretto giro di posta. Ma auguro soprattutto un presidente che sia tifoso. Già, tifoso più che imprenditore. Nelle vene. Nell’anima.