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Antonio Corbo: Le sette condizioni per andare in Champions

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DE LAURENTIIS crede nei bilanci, i tifosi nella zona Champions. Si rinnova a Napoli un conflitto frequente. Soldi contro sogni. Sembra un paradosso, ma può essere conciliato. Lo scontro fra realtà e fantasia, conti e ambizioni, risorse e risultati ha almeno tre soluzioni. L’ abilità di dirigenti navigati, come insegnano Adriano Gallianie lo staff della Roma. Le intuizioni dell’ allenatore, se valorizza talenti inediti, impone varianti tattiche vincenti, gestisce il turn over senza cedere all’ ira degli esclusi. L’ esplosione di qualche giocatore-leader, qui può essere Cavani o Lavezzi. Esclusa la prima, al termine di un mercato confuso ma non cattivo, i tifosi sperino nelle ultime due vie di uscita. Anche se rimane il rimpianto di una punta da venti gol. Non fanno giochi di prestigio dirigenti giovani e con poteri limitati. Ibrahimovic è un colpo preparato da Galliani e Raiola quando i loro incontri nella sede del Milan erano coperti da una bugia: l’ ipotesi Ballotelli, che ha lo stesso agente di Ibra. Per Borriello invece bisognava saltare come bracchi. Era una preda irresistibile dopo aver perso Quagliarella. Questione di riflessi ma anche in relazioni con i procuratori. Peccato. Il Napoli comunque ha prospettive interessanti. Dovrà tradurre in positivo le incognite che il mercato lascia. Il Napoli può ancora ambire alla Champions, e deve sbrigarsi: dalla prossima stagione saranno forse tre e non quattro le italiane ammesse. Sono almeno sette i punti che il Napoli deve trasformare da interrogativi in esclamativi. 1) Cavani deve superare i 15-17 gol, dopo i 13 dell’ anno scorso. Lavezzi e Hamsik insieme i 25. A quota 42 ne bastano altri 18 per toccare i 60, soglia minima del quarto posto. 2) L’ anziano Lucarelli ed il verde Dumitru devono confermare le promesse. Almeno 10 gol in due. Il diciannovenne attaccante ha le credenziali di Mazzarri: l’ Empoli è casa sua. Di Lucarelli ha implorato l’ acquisto. Ne è quindi certo. Una perplessità su Dumitru riguarda la trattativa. Si è conclusa troppo tardi. Se si è certi sul valore di un giovane, va preso in tempo perché vada in ritiro e si inserisca in squadrae schemi. Non può essere un affare dell’ ultima ora e tutto a vantaggio dell’ Empoli. Quanto chiederà per cederne l’ altra metà se Mazzarri ne farà un campione? La cifra del riscatto doveva essere ancorata ora, e non lasciata libera. Forse è andata così, ma il Napoli ha dimenticato di dirlo. 3) Dumitru è l’ uomo chiave anche perchè il Napoli deve dare tregua a Cavani nelle cinquanta partite, schierando anche una seconda punta. Cavani, per quanto generoso non può giocare sempre da solo in prima linea. 4) La conferma di Hamsik, centrocampista di inserimento. è micidiale quando arriva di soppiatto dai cespugli. Riprovarlo in mediana è solo tempo perso. 5) Se Sosa è davvero il vice di Hamsik, un centrocampista frizzantino dal dribbling temerario e con vocazione offensiva, può essere decisivo nelle fasi cruciali, rilevando il geniale ma discontinuo slovacco. 6) A centrocampo è atteso con interesse Yebda accanto al solido Pazienza o all’ estroverso Gargano, che talvolta esagera battendo punizioni troppo impegnative per i suoi piedi indocili. Yebda promette una fisicità esuberante anche in alternativa a Campagnaro che ha propulsione da mediano, e non è difensore puro come Mazzarri si ostina a credere. Visto Firenze? 7) Sono una garanzia: De Sanctis, portiere che para troppo per una squadra d’ alta classifica, e l’ invalicabile Cannavaro. Affidabili il tagliente esterno Dossena a sinistra, Maggio o Zuniga a destra. Nel terzetto difensivo va chiarito il caso Santacroce, ancora una volta trascurato. Con il giovane difensore che è un patrimonio tecnico del calcio italiano, il Napoli rischia uno smacco se sfonda altrove. Come Cigarini ripescato dalla Nazionale in Spagna e Hoffer che brilla nel Kaiserslautern. Sono sorprese che fanno riflettere. Mai insistere sugli stessi uomini e schemi, mai trascurare gli altri. Se solo avesse rinverdito la formazione in primavera, in Napoli sarebbe già in Champions. L’ orgoglioso Mazzarri non lo ammetterà, ma ne faccia almeno tesoro.
Fonte: LaRepubblica.it

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