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Il nome della rosa: Walter Gargano

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Walter Alejandro Gargano Guevara è nato in Uruguay il 23 luglio 1984 nella città di Paysandú.E’ un centrocampista centrale, destro naturale, utilizzato spesso come regista anche se mostra le sue doti migliori come interno di centrocampo. Comincia la sua carriera nel Danubio in cui milita sin dalle giovanili con cui riesce a vincere diversi campionati  uruguayani, uno di “Apertura”,  due di “Clausura” e due “Annuale”.
Arrivato all’ombra del Vesuvio nell’estate del 2007 è instancabile, veloce, onnipresente, e pur mostrando delle buone doti in fase d’impostazione di gioco già ai tempi di Reja, copre la fase difensiva come pochi riescono a fare nel campionato di serie A. Lo abbiamo visto duettare con Blasi prima e Pazienza poi, gente di cuore e polmoni come lui e anche se non sempre riesce a rifornire con precisione i terminali offensivi, è senza dubbio uno dei pilastri del Napoli.
Con la città è amore a prima vista:”Di Napoli mi ha colpito subito il paesaggio. Il lungomare, il panorama, e le straordinarie emozioni che offre la bellezza della città. Mi sono innamorato di Napoli sin dai primi giorni. Questa è veramente una città che ti fa pensare all’amore. Ovunque vai trovi sempre un tifoso, una persona o una folla di gente che ti fa sentire il proprio sostegno. Per noi sudamericani è stata un po’ una novità, all’inizio anche difficile da affrontare. Ma poi questa passione travolgente è la vera forza che spinge tutti noi a dare il massimo”.  Amore che è subito ricambiato dai tifosi napoletani che si sprecano nell’affibiargli il soprannome più azzeccato, El Mota, Arnold, Uragano, Trottolino e chi più ne ha più ne metta per descrivere la sua forza e la sua ingombrante presenza tattica che rimangono i suoi punti di forza a dispetto della stazza fisica, 168 cm per 65kg di peso.
E’ rimasta impressa nella mente di tutti noi la sua prima rete il 20 ottobre 2007 allo stadio Olimpico contro la Roma che siglò il goal del momentaneo 3 a 3, staffilata da 35 metri che trafisse inesorabilmente il portiere Doni.Indimenticabile rimarrà anche il suo secondo gol nella stagione d’esordio del momentaneo pareggio con la juve in cui porta a spasso l’intera difesa bianconera ed incrocia verso il palo alla sinistra di Buffon.
L’unica nota lievemente amara della sua avventura partenopea è legata alla sua seconda stagione in cui è costretto a rimanere due mesi e mezzo fuori dal campo a causa di una brutta frattura al piede.
Verrebbe quasi di chiamarlo in modo amichevole  “Walterino”, quasi come se fosse un caro amico, un compagno d’avventure che soffre e gioisce insieme a tutti noi tifosi, quelli che come lui non sanno far altro che ruggire di passione per la maglia che ci fa battere il cuore.
Carlo Di Stasio

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