NAPOLI, 8 settembre – Come lui non c’è nessuno: perché i numeri non mentono e, nel calcio, hanno persino un’anima. Come Hamsik, nel vecchio Napoli, non c’è nessuno: ma ora che è atterrato Cavani, che Lucarelli esibisce il curriculum vitae, la vita si complica e il trono vacilla. Il re ( del gol) non è più solo, ma quel che resta di Hamsik è la media sorprendente d’un uomo che sa un po’ di Gerrard e un po’ di Lampard – Reja dixit uno scugnizzo senza macchia e senza paura che da centrocampista s’è inventato una vita da bomber. L’Hamsik in salsa partenopea è il vero oro di Napoli dell’ultimo triennio, scandito da escaltion in serie e da tre affermazioni su tre nella specialissima classifica dei cannonieri azzurri. Come Hamsik, né Lavezzi e né Zalayeta, né Denis e neppure Quagliarella: non un attaccante che sia stato capace di metterne in discussione la leadership, né quel ruolo da cecchino ritagliatosi addosso con perfida cura.
AMICO NEMICO -Come Hamsik, però, adesso c’è Edinson Cavani, l’amico- nemico da sfidare, in un appassionato braccio di ferro degli ultimi sedici metri. Il testa a testa annunciato dai precedenti si gioca sul filo del nulla, magari del dischetto – di proprietà dello slovacco – e promette emozioni a getto continuo. Il passato è un vademecum per il futuro e il 13 gol dell’ultima annata e i 14 della penutlima, elevano l’uruguayano a concorrente principale per uno scettro che Hamsik ha difeso a denti stretti e di piatto, di collo pieno, di testa, di esterno, persino slalomando dacompagni agguerriti.
Fonte: Corriere dello Sport