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Il nome della rosa: Andrea Dossena

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Era il 2 febbraio 2008, tutti i tifosi napoletani ricorderanno sicuramente la sfida contro l’Udinese vinta 3-1 e una delle migliori prestazioni del pocho Lavezzi al San Paolo che grazie ad una doppietta trascinò la squadra alla vittoria. Dalla tribuna le sensazioni non erano delle migliori poichè il “solito Napoli” costruiva tantissimo senza finalizzare (colpite 2 traverse con Lavezzi e Zalayeta) e l’Udinese dimostrava tutta la sua solidità, sgretolata poi dall’espulsione di Pepe.
Dalla mia visuale seguivo con interesse il terzino sinistro bianconero: polmoni d’acciaio, tempi di gioco eccezionali, fasi difensiva ed offensiva affrontate con personalità, un treno! Il mio compagno d’avventure, con me quella sera, mi domandò:”Ma chi è quello? corre come un dannato!”, gli risposi:”Andrea Dossena, forte eh!?”.
Quell’anno si rivelò come la sua migliore stagione, convocazione in nazionale e due goals messi a segno in campionato. In serie A dal 2001/02 con la maglia dell’ Hellas Verona ,con cui partecipa anche a tre campionati di serie B, Dossena ritrova poi la massima serie con il Treviso nella stagione 2005/06. Passato all’Udinese nel 2006 in cui si afferma come uno dei migliori esterni mancini italiani, trova il sugello della sua carriera nel 2008 dove passa alla corte di Rapha Benitez a Liverpool, ma la musica dei “Fab four” non è nelle sue corde, poichè pur segnando due reti, contro il Manchester e contro il Real Madrid in Champions League, resta spesso confinato in panchina a riserva di Fabio Aurelio.
Atterra a Capodichino il 7 gennaio 2010 ed esordisce con la maglia azzurra dieci giorni dopo al San Paolo contro il Palermo. Dopo un’inizio un pò stentato a causa dei continui problemi fisici riesce a collezionare pochissime presenze nella sua prima stagione, ma quest’anno calcistico è cominciato nel migliore dei modi, nelle prime uscite europee e alla prima di compionato, è parso di rivedere quel “treno” che tanto mi ha colpito due anni fa.
Avranno forse inciso sulle sue prestazioni il blues malinconico ed esplosivo di Pino Daniele oppure il romanticismo delle poesie musicate di Salvatore Di Giacomo?! del resto i Beatles piacciono a tutti ma erano ispirati dalla fastidiosa pioggia britannica, qui invece sono il sole, il mare ed il fuoco del vesuvio a farla da padrona. Forza Andrea! Quest’anno sarai il miglior mancino della serie A, let it be!(lascia che sia!)
Carlo Di Stasio

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