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Quagliarella: «È motivo di orgoglio per me indossare questa maglia, è una maglia gloriosa»

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TORINO, 10 settembre – Il passaggio di Fabio Quagliarella alla Juve ha fatto infuriare i tifosi del Napoli. Ma l’attaccante di Castellamare di Stabia non è affatto pentito della sua scelta. Anzi, è orgoglioso di indossare «la maglia più gloriosa che possa esistere». Come Leonardo Bonucci, che oggi ha parlato a Juve Channel, anche Quagliarella chiede ai tifosi di pazientare un po’. E, come il nuovo compagno di squadra, si dice convinto che la squadra abbia le potenzialità per ben figurare. Anche perché, ricorda, indossare una divisa bianconera impone di puntare sempre alla vittoria.
MAGLIA PESANTE – «Ero a casa (a Napoli, ndr) – comincia la sua intervista a Sky Sport 24 – e sono a casa adesso qui a Torino. È una città che comunque già conosco bene (ha giocato nel Torino tra il 1999 e il 2002, ndr). Sono arrivato in una grandissima società, la più gloriosa che possa esistere. È motivo di orgoglio per me. Sicuramente indossare questa maglia, che è una maglia gloriosa, che ha vinto tanto, non è mai facile perché chi la indossa successivamente è costretto a vincere e a fare bene. È una responsabilità importante, ma siamo professionisti e cerchiamo di fare il nostro meglio».
VECCHIE E NUOVE CONOSCENZE – Quagliarella a Torino ritrova Marotta, che già aveva avuto alla Samp, e trova Del Neri, da cui non è mai stato allenato. «Marotta già lo conosceva dai tempi della Samp – conferma l’attaccante – e con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto e questo ha influito parecchio. Mi conosceva sia come calciatore che come uomo e questo lo ha spinto a puntare su di me. Con Del Neri ho avuto poco tempo per conoscerlo perché sono pochi giorni, fra nazionale e altre cose, che ho avuto la possibilità di allenarmi con la squadra».
SOLO CAMPIONATO – Quagliarella ha già giocato in Europa League con il Napoli e non potrà quindi farlo con la Juve. Potrà dunque dire la sua solo in campionato: «Purtroppo in coppa non posso giocare – dichiara a questo proposito – ma spero di dare un grosso contributo in campionato. La società vuole gareggiare su entrambi i fronti».
ESORDIO AMARO – La prima partita ufficiale di Quagliarella con la maglia della Juve è stata a Bari, dove i bianconeri sono stati sconfitti. Ecco l’analisi dell’attaccante a proposito di questo amaro esordio: «Quando si perde non ci sono mai scusanti. Personalmente non avevo fatto nemmeno un allenamento e così non è mai facile, anche se molti giocatori già li conoscevo. Comunque è un peccato. A un quarto d’ora dalla fine Martinez si è infortunato e abbiamo giocato in dieci, poi loro hanno fatto un eurogol. Poteva andare meglio, questo è sicuro, ma fa parte dell’esperienza».
I COMPLIMENTI – Come Quagliarella, dal Napoli alla Juve è arrivato anche Leandro Rinaudo. E nella sua prima conferenza stampa da bianconero il difensore ha detto che davanti il club bianconero non poteva fare acquisto più azzeccato. «I complimenti di Rinaudo? Lo ringrazio – afferma l’attaccante stabiese – spero di confermare quello che ha detto. La società punta su di me. Giocando col modulo del mister con le due punte si esaltano le mie caratteristiche: come seconda punta mi piace spaziare su tutto il fronte d’attacco. Spero di ricambiare la fiducia».
MATCH DA EX – Nonostante abbia solo 27 anni, il nuovo attaccante bianconero in carriera ha girato parecchio: quest’anno da ex affronterà la Samp, l’Udinese, il Napoli e la Fiorentina. I primi della lista saranno i blucerchiati domenica: «Affrontare la Samp – spiega – mi fa sempre piacere. Ho un ricordo stupendo della città, dei tifosi e di tutto l’ambiente e mi fa sempre piacere quando incontro quella squadra. Nel mio piccolo cerco sempre di vincere e fare gol e ricordargli che sono esploso proprio con quella maglia. Che cosa ci siamo detti con Cassano e Pazzini? Ci siamo solo salutati alla fine del ritiro. In nazionale pensiamo solo alle partite con la nazionale e cerchiamo sempre di evitare di parlare del campionato».
AZZURRO DOC – A proposito di nazionale, a Quagliarella viene fatto notare che, con il nuovo corso di Cesare Prandelli, è tra i “senatori” azzurri per numero di presenze. «Mi faceva strano vedere che ero uno di quelli con più presenze – conferma –. Ma da una parte fa piacere perché dopo Donadoni e Lippi anche Prandelli crede in me, nelle mie caratteristiche e nelle mie qualità. Spero di continuare a essere convocato».
Corriere dello Sport.

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