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Scritto per noi: Un Cavani per gli scettici di Ciro Lanzillo

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Ormai dobbiamo farcene una ragione: a Napoli i bastian contrari non ci faranno mai sentire soli. Loro erano lì a indignarsi poiché la società non aveva ancora concretizzato alcun acquisto quando alla conclusione del calciomercato mancavano ancora due mesi. Peccato non si siano accorti che al momento delle loro invettive gli affari conclusi tra tutte le 20 società di serie A si contavano su una sola mano. A un certo punto accade che il Napoli annuncia il primo colpo: preso Edinson Cavani. Finalmente saranno tutti soddisfatti. Anche gli scontenti per partito preso ricacceranno in gola le loro intempestive sentenze…macchè!!! Neanche per sogno. Definito un colpo da novanta dalle pagine del sito dell’UEFA non basta aver preso l’attaccante dell’ottima nazionale uruguayana, giovane, bravo tecnicamente e con ampi margini di crescita visti i suoi 23 anni. Non è sufficiente aver ingaggiato un calciatore talentuoso inseguito dall’Inter, ma anche da importanti squadre tedesche e inglesi. Non va bene che sia già collaudato nel campionato italiano. No. Ancora non è abbastanza. I professori del calcio affermano che il Napoli ha sbagliato ancora una volta. Abbiamo speso troppo per un calciatore che altro non è che una scommessa, non è un bomber e inoltre non è nemmeno una prima punta. A sentir loro Bigon avrebbe combinato addirittura un cattivo affare: troppo costoso e poco utile nell’economia di rafforzamento della squadra. Posto che il sottoscritto non è un tecnico e non ha la presunzione di averne le competenze, ha però la possibilità di fare alcune valutazioni, certamente opinabili. Cavani, come affermato dal suo ex allenatore Delio Rossi (uno che di calcio un po’ ne capisce), è un attaccante moderno: tecnicamente dotato, è veloce, ha profondità e si rende molto utile anche in fase di copertura, inoltre sa farsi rispettare nel gioco aereo. Ora, se per prima punta si intende un attaccante che deve stazionare esclusivamente nell’area di rigore allora Cavani non è una prima punta. Se invece un calciatore che funge da terminale offensivo, vertice alto di un ipotetico tridente formato con Lavezzi e Hamsik alle sue spalle non debba essere definito prima punta solo perché per caratteristiche di gioco possiede un’elevata mobilità che lo porta a occupare una zona di campo più ampia, allora qui si entra nell’ambito delle scuole di pensiero legate all’idea del ruolo interpretato in un certo modo. E’ vero che Cavani nel Palermo è stato impiegato spesso da attaccante esterno, ma erano scelte legate a esigenze tattiche della squadra e non certamente all’incapacità del calciatore di fare la prima punta. In più egli stesso ha dichiarato di sentirsi a proprio agio in quel ruolo e adesso che il Napoli gliene darà la possibilità potrà dimostrare a tutti che le sue qualità fisiche unite alle doti tecnico-tattiche di cui dispone ne faranno un’arma letale per le difese avversarie. Tuttavia 4 gol nelle prime tre presenze sono un gran bel biglietto da visita. Dobbiamo prendere atto che anche questa volta c’è stato qualcuno che ha perso l’ennesima buona occasione per restare in silenzio.
Ciro Lanzillo

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