Il Napoli aveva lasciato il San Paolo dopo il pareggio con l’Utrecht tra i fischi.
Il Napoli è stato accolto al San Paolo da calorosi applausi quando è entrato in campo dopo aver giocato bene e aver vinto a Marassi contro la Sampdoria.
Il Napoli è uscito nuovamente tra i fischi del San Paolo dopo aver perso con il Chievo.
Possibile che una squadra in così pochi giorni riesca ad esprimere prestazioni tanto altalenanti, tanto contraddittorie? Quasi assenti gli azzurri contro gli olandesi, poi, devastanti a Marassi contro l’undici di Di Carlo, infine, una serie incredibile di limiti, di ingenuità e di errori contro il Chievo che ha bissato l’1-3 ottenuto a Genova contro il Genoa.
Per me non sono nè brocchi, nè eroi. L’attuale è il Napoli che si è qualificato per giocare in Europa nello scorso campionato con l’aggiunta di qualche nuovo elemento, senza Quagliarella. Sono tanti gli aspetti da valutare con attenzione, sono tanti gli aspetti che fanno riflettere. Ora, non è il momento della depressione per una sconfitta o dell’esaltazione per un successo.
Occorre che De Laurentiis, Bigon e Mazzarri facciano tesoro delle indicazioni che stanno ricevendo e riceveranno per essere pronti ad intervenire al momento giusto.
Ecco, a mio avviso, gli elementi e i dati su cui riflettere.
1) Cosa fa sì che Cannavaro ed altri commettano errori da dilettanti allo sbaraglio? Cannavaro non impeccabile in più di un’occasione dopo aver realizzato un importantissimo gol; Campagnaro che troppo spesso è sul banco degli imputati perchè si trova coinvolto in reti incassate: solo una questione di impiego?; Cavani che nella prima parte della gara corre come un dannato (lo vedi in difesa, a centrocampo, in fase di impostazione e di conclusione; va a fare pressing da solo sull’intera fascia d’attacco) alla distanza cala comprensibilmente e vistosamente: occorre che dosi meglio forze e migliori il suo modo di stare in campo; Lavezzi, bravissimo quando è vicino all’area avversaria, deve calibrare meglio i cross verso il centro: troppo spesso sono troppo lunghi; Gargano, corridore inesauribile, deve capire che non può consentirsi di fallire tanti appoggi, anche i più semplici.
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2) Non è facile giocare ogni quattro giorni. E tutti lo sapevamo. Non caso il Napoli ha sofferto contro il Bari e il Chievo e ha fatto bene con la Samp anche lei impegnata nelle Coppe.
3) Le squadre, Inter a parte, che hanno dato propri calciatori a formazioni che hanno disputato il Mondiale in Sudafrica stanno quasi tutte pagando dazio. Questi calciatori hanno avuto poco tempo per riposarsi, per smaltire le fatiche e le scorie di una stagione (anche morali) e quelle del Mondiale. Non bastasse, la loro preparazione precampionato nei rispettivi club non è stata certamente ottimale. Infine, tuttoggi le Nazionali continuano a convocare alcuni di questi calciatori con un notevolissimo dispendio di energie fisiche e nervose. Non è un caso: al momento, ai vertici della classifica (Inter a parte) ci sono Chievo, Brescia, Catania, Lazio, Cesena e Cagliari.. E non è un caso che il Chievo abbia vinto al San Paolo come aveva vinto (anche nel punteggio) a Marassi contro il Genoa.
4) Come il Napoli diventa meno aggressivo, come il suo ritmo cala, come i centrocampisti non riescono più a fare il necessario filtro, l’opportuna interdizione, la squadra va in difficoltà, viene “tagliata”, i difensori vanno in affanno.
5) A parziale contentino e giustificazione per la prestazione sottotono, vanno ricordati le decisive sviste arbitrali, la sfortuna per la traversa di Hamisk e un Dumitru che ha espresso una buona personalità nei pochi minuti in cui è rimasto in campo.
Fonte: Calcionapoli1926