De Sanctis 5: Una serataccia. Mai visto così insicuro il portiere che tante volte aveva salvato il Napoli in altre partite. Va detto che subire a freddo un autogol come quello di ieri, con la conseguente instabilità della difesa, non è stato il modo migliore per cominciare una partita così complicata come quella di ieri. Si riprende, come tutto il Napoli, soltanto nella seconda parte del match.
Santacroce 5: Anche lui resta vittima dello sbandamento iniziale della retroguardia, quando perde Kapetanos in area e il centravanti greco segna il 3-0. Poi ha il merito indiretto di far espellere l’avversario che gli rifila un cazzotto in pieno volto.
Cribari 5: L’autogol è suo, ma quella deviazione è del diavolo che disegna una traiettoria imparabile per De Sanctis. Si riprende solo nella ripresa, quando le palle di testa diventano tutte sue.
Grava 5,5: Ha l’unico difetto di far parte di una difesa letteralmente in bambola nei primi venti minuti. Con il coraggio da capitano e la determinazione tutta campana, risveglia i compagni del reparto, fino a ritrovarli positivi nella seconda parte della gara.
Maggio 6: Nel primo tempo è tra quelli che perdono di più la serenità e quel controllo sbagliato di continuo è un segnale evidente. Prende coraggio quando la squadra cambia pelle nella seconda parte del match, cioè quando ritrova il passo sulla corsia destra e anche qualche traversone un po’ più indovinato.
Gargano 6: Quando il naufragio sembrava certo, è l’unico a non smarrirsi, provano a costruire qualcosa negli ultimi trenta metri. Prova anche il tiro, ma serve solo per alleggerimento. Poi, come gli altri, suona tromba per la carica finale.
Yebda 6,5: Eccolo finalmente, il calciatore geometrico e fisico che Mazzarri stava aspettando. La partita di ieri costituisce la vera consacrazione di un calciatore il cui valore era innegabile. Contrasta quando serve, costruisce con saggezza, non perde mai la palla né la testa e quando trova il varca, va pure al tiro.
Vitale 6,5: Questa è la vera, grande sorpresa della serata. Inizialmente subisce il maggior dinamismo di Nicolita, poi gli prende le misure e va pure a segnare il gol che riapre la partita. Si propone di continuo per la manovra anche a sinistra.
Zuniga 5,5: Non ci siamo. Ma non è nemmeno tanto colpa sua, perché in quella posizione di attaccante proprio non riesce ad esprimersi al meglio, indugiando eccessivamente nelle finte e nei dribbling.
Sosa 6: Il palo sul calcio di punizione ha dato l’esatta misura della sua abilità sui tiri da fermo, oltre a reggere il peso dell’attacco nella prima, non facile, parte di gara. Con l’ingresso di Lavezzi e Hamsik arretra a centrocampo.
Cavani 7: Il Matador è sempre lui, quello che sa piazzare la zampata decisiva anche all’ultimo respiro di una gara complicata come quella di ieri in casa della Steaua. Riprende coraggio quando al suo fianco si ritrova Hamsik e Lavezzi, perché nel primo tempo è stato lasciato al suo destino.
Lavezzi 6,5: Appena mette piede sul terreno di gioco, i rumeni già tremano. Quando poi si produce nelle sue solite accelerazioni, con conclusioni potenti dalla media distanza di destro e sinistro, allora la Steaua capisce che sarebbe stato complicato mantenere il vantaggio.
Hamsik 7,5: Finalmente è tornato il fuoriclasse che si era smarrito nei meandri del suo talento. Entra in campo al posto di Zuniga e dimostra di essere già carico, senza il bisogno di carburare. Il secondo gol azzurro è un vero capolavoro, oltre ad aver dato alla sua squadra la forza per credere fino alla fine che il risultato potesse essere diverso dalla sconfitta
Dumitru 6: Gioca pochi minuti, ma quelli giusti perché permettono al Napoli di raggiungere l’insperato pareggio. Anche nell’azione del 3-3 di Cavani ci mette il suo zampino. Mazzarri sa che può contare anche su questo ragazzino.