Per chi fa mercato c’è qualcosa che non quadra. Nell’era dei milioni da sperperare, quando un attaccante tal dei tali – in giro per l’Europa – segna quindici gol in una stagione la sua valutazione schizza a dismisura. In modo esagerato. Ecco perché, pensando a Edinson Cavani e a Marco Borriello Napoli e Roma.
Quale sarebbe la valutazione di Cavani oggi, pochi mesi dopo il nero su bianco? Dai 23 ai 25 milioni, ma lo sa perfettamente anche Zamparini. Infatti, se non fosse stato per la necessità di venderlo rapidamente, se non fosse stato per la volontà dell’uruguaiano di restare in Italia, il presidente del Palermo avrebbe incassato molto di più. Non a caso aveva chiesto inizialmente circa 25. Il mercato è fatto di questi paradossi che possono anche essere considerati scandali nelle valutazioni. Ricordo quando Gino Corioni, numero uno del Brescia, fu costretto a cedere Hamsik al Napoli per la miseria di cinque milioni e mezzo. Ne parlavamo ieri a Radio Radio. La necessità di fare cassa, pur sapendo che se avesse aspettato si sarebbe arricchito. Sono cose che succedono.
Borriello non ha detto no alla Juve. I rapporti fanno la differenza, quelli tra Berlusconi e la famiglia Sensi con la compartecipazione di qualche altro amico hanno pilotato Marco il bello verso la Capitale. Che poi la suggestione di Totti, gli sms e tutte le storie che volete abbiano dato un’altra spinta, d’accordo. Ma non è stata di sicuro la molla più importante. Borriello si integrerà con Menez e Totti, senza dimenticare Vucinic che troverà spazio. Il repertorio è eccellente, enorme la rabbia verso chi lo aveva etichettato non da Milan. E poi, permettete: per dieci milioni, con pagamento dal 2011, il rischio sarebbe lecito. O no?
Napoli-Roma di domani, salmone e caviale. Con quei due davanti non potrebbe essere diversamente.