Rieccolo il nostro Napoli. Lo avevamo intravisto nella seconda metà a Bucarest, ieri, al San Paolo, ha convinto tutti, meritando a pieno un successo tondo tondo, che vale il secondo posto in classifica.
Bravo Mazzarri, se l’è aggiudicata lui la partita a scacchi col collega Ranieri, indovinando ogni mossa sia in chiave tattica che tecnica, e dimostrando, una volta per tutte, che il turn-over in terra rumena era la strada giusta per condurre questo Napoli nell’elite del calcio italiano.
E’ stata la vittoria del tecnico, del presidente De Laurentiis, ma anche e soprattutto del gruppo, che in toto ha dimostrato di meritare la vittoria, a dispetto di chi potesse pensare che la straordinaria impresa di Bucarest potesse togliere lucidità durante l’arco della gara. De Sanctis è tornato una saracinesca, disinnescando le iniziative del napoletano Borriello, Cannavaro, Campagnaro ed Aronica hanno eretto un muro invalicabile, che è valso il primo zero nella casella dei gol subiti. Gargano ha corso come un matto, lasciando spazio, nella ripresa, ad un Yebda che, pian piano, si sta integrando nei meccanismi azzurri. Lodi anche per Pazienza, il geometra che ha strappato dai piedi di Pizarro il pallino del gioco, dettando i ritmi della manovra. Un magic moment per il mediano pugliese, che potrebbe, nel prossimo futuro, vestire anche l’azzurro della nazionale. Tanto di cappello anche per le “ali azzurre”, Dossena e Maggio, che in 90 minuti e oltre hanno fatto venire il mal di testa ai vari Cassetti, Riise e Cicinho: impeccabili nelle diagonali difensive, devastanti negli inserimenti. Dulcis in fundo, la ciliegina sulla torta, il trio che continua a far sognare tutta Napoli: l’urlo della LaHaKa che ha spezzato i sogni di gloria della Roma giallorossa. Lavezzi inventa, Cavani entusiasma, Hamsik incanta: avanti così Napoli, il futuro è azzurro.
Piccola (grande) parentesi: anche ieri ne eran 50000. Il cuore azzurro batte forte, la passione partenopea non ha più confini.
Francesco Auricchio