Era forte l’attesa al San Paolo ieri pomeriggio per l’arrivo della Roma di Totti e Borriello, una compagine quella giallorossa che non perdeva a Napoli da anni. L’ultimo successo degli azzurri risaliva al 1997 quando i partenopei si imposero sui capitolini per 1-0 con gol di Caccia. Era forte la speranza di non assistere ad un Napoli-Chievo bis, bensì di allungare in classifica scalando le prime posizioni e di lasciare la Roma laggiù, nei bassifondi, staccata di ben sei lunghezze. Il San Paolo cominciava a tingersi d’azzurro, la gente accorreva a prendere posto allo stadio, mentre le due squadre svolgevano un rapido riscaldamento sul terreno di gioco. A pochi minuti dal fischio di inizio erano in 50.000 ad inneggiare i propri beniamini. La tensione, assai visibile negli occhi di Cannavaro e compagni, era palpabile in quell’atmosfera così surriscaldata per questo grande evento calcistico. Poi, finalmente, il via. Le squadre rientrano dagli spogliatoi dopo il riscaldamento insieme alla terna arbitrale e l’altoparlante lancia il solito, immancabile, irrinunciabile pezzo dei Pet Shop Boys che fa salire a mille l’adrenalina. I tifosi danno vita ai loro consueti cori prima dell’inizio della partita. Lo stadio è un tripudio azzurro, roba da far venire la pelle d’oca!
Pronti, via. Sembra che il Napoli voglia spaccare il mondo, ma è solo un’illusione, perché, dopo la sfuriata iniziale, i ritmi calano, le squadre si studiano e si temono, le manovre in campo sono piuttosto blande. A parte qualche spunto di Lavezzi, un po’ egoista in alcuni frangenti nell’intestardirsi a tentare la conclusione personale piuttosto che servire i compagni meglio piazzati, è di Hamsik l’unica azione degna di nota nei primi 45’, allorquando il cecoslovacco, a tu per tu con il portiere giallorosso, gli scarica addosso il pallone. Nella ripresa, dopo una breve supremazia territoriale della Roma, la musica cambia. Il Napoli prende in mano le redini del gioco. Hamsik e Lavezzi fanno impazzire i giallorossi con le loro ripartenze, mentre la retroguardia è attenta e ordinata sui rari e flebili tentativi di Totti, Borriello, Riise. E, innescati dalla consapevolezza di poter mettere sotto gli uomini di Ranieri, piuttosto spenti e mai incisivi nei loro attacchi, Lavezzi e compagni cominciano a macinare gioco e a creare palle-gol l’una dietro l’altra. E’ davvero un peccato quando sia Lavezzi su punizione, sia Cavani, per due volte solo davanti al portiere, non riescono a concretizzare per la propria squadra. La Roma prova a reagire, ma proprio non ce ne ha più. Nemmeno l’ingresso di Vucinic al posto di Borriello serve a cambiare le sorti del match. Gli azzurri assediano negli ultimi 25’ l’area giallorossa con attacchi tambureggianti. Poi, finalmente, la svolta. E’ il 71’. Lavezzi si impossessa di una palla a centrocampo e lancia alla perfezione Dossena, incuneatosi sull’out sinistro. Rapida la percussione dell’esterno ex Liverpool che mette al centro dove accorre con gran velocità “Marekiaro” Hamsik che, con tanta rabbia e potenza, scaraventa la palla alle spalle del portiere gonfiando la rete. Napoli 1- Roma 0. Il San Paolo esplode. I tifosi ripetono a gran voce per tre volte di seguito, secondo consuetudine, il nome del marcatore scandito dallo speaker. Doveva essere il giusto premio per quanto stava producendo la squadra di Mazzarri fino a quel momento. E la supremazia degli azzurri viene coronata dopo pochi minuti dal gol del 2-0 che chiude definitivamente i giochi e manda i tifosi in delirio. Il nuovo acquisto Yebda, subentrato da poco al posto di un appannato Gargano, lancia sull’out destro Campagnaro che crossa al centro dove Cavani si lancia come un falco. Juan, nel tentativo di anticipare l’uruguagio, spedisce la palla nella propria porta e Ranieri e compagni all’inferno.
Il Napoli legittima il successo resistendo sino alla fine. Poi, al triplice fischio, è ancora l’altoparlante a farla da protagonista, lanciando questa volta le note del famoso pezzo “ O surdato ‘nnamurato”.
“Oi vita, oi vita mia…” cantano i cinquantamila abbracciati l’un l’altro in una gioia unanime. Il Napoli è secondo in classifica. Una dolce realtà che non si assaporava da un bel po’. Sembra, ma voglio sperare sii verità, che ci siano quest’anno finalmente i giusti presupposti affinchè gli uomini di Mazzarri possano recitare degnamente la propria parte per la corsa alla Champion’s League. Fino in fondo, questa volta.
Enzo Coppola