Un anno di Mazzarri. Un anno vissuto intensamente, ricco di emozioni, di imprese che restano nella storia azzurra. Una storia rinnovata con successi che restano scolpiti nella mente, così come l’Europa ritrovata dopo tanti anni. Esattamente il 6 ottobre del 2009, De Laurentiis fa firmare il contratto all’allenatore toscano, chiamato a risollevare le sorti del Napoli che con la gestione Donadoni ha raccolto solo sette punti in sette gare.
Il Dottor Mazzarri cura subito il malato Napoli. E indica la sua ricetta il giorno della presentazione: «In questo calcio così equilibrato, la differenza la fanno il lavoro e la capacità di far rendere al massimo i ragazzi. Cosa mi sento di promettere ai nostri tifosi? Che la mia squadra avrà sempre un’anima». E in realtà questa squadra l’anima c’è l’ha sempre avuta, anche quando sono stati inserite le cosiddette seconde linee. Tutti sono utili, soprattutto se sposano la cultura del lavoro. E infatti lui ha rivalutato e fatto diventare indispensabili giocatori come Grava e Pazienza che erano stati messi in disparte. Il difensore casertano ha sempre elogiato Mazzarri: “Lui insegna calcio — ha detto — è un piacere seguire i suoi allenamenti”.
Il primo giorno a Castel Volturno, infatti, si sono sentiti i suoi incitamenti ad alta voce che riecheggiavano nel centro tecnico. Poi, il tono è diventato più pacato, segno che i suoi allievi hanno ascoltato e fatti propri i suoi insegnamenti. La squadra ha sempre voglia di vincere, non si arrende mai: ha un’anima, quindi. Le promesse di inizio avventura sono state mantenute e confermate con una serie di risultati impressionanti. Come non ricordare la vittoria di Firenze dello scorso anno griffata da Maggio? Il Napoli non vinceva da un anno in trasferta. E subito dopo il pari spettacolo con Il Milan in casa (2-2) che ha avuto il sapore dell’impresa dopo l’iniziale svantaggio di 2-0. E non è finita qui perché sette giorni dopo c’è la Juventus, il 31 ottobre del 2010. Gli azzurri vanno nuovamente sotto di due gol con Trezeguet e Giovinco. Poi nella ripresa, le ripartenze azzurre fanno a fette i bianconeri con Hamsik che va a segno due volte assistito da Datolo, anche lui in gol. Il Milan viene stoppato anche a San Siro, la Juventus annichilita anche al San Paolo (3-1). Restano queste le pagine più belle dell’anno firmato da Walter Mazzarri che vedra la Vecchia Signora arrivare alle spalle del Napoli per un posto in Europa League, L’Europa è l’obiettivo raggiunto dal Napoli con un calcio bello a vedersi e così in questo avvio di stagione il cuore, la voglia di lottare restano una prerogativa degli azzurri che il tecnico ha plasmato. Un esercito capace di lottare che assomiglia tanto all’allenatore toscano. Vederlo togliersi la giacca, anche in pieno inverno, è un segnale per la squadra: lui è pronto a lottare, proprio come i suoi ragazzi. Del resto i numeri del tecnico toscano parlano chiaro, anche in queste sei partite dove gli azzurri hanno stentato sì in casa, ma hanno dominato in trasferta, segnando tanto con il 2-0 rifilato alla Roma al San Paolo dove i partenopei non vincevano da 13 anni.
Il Napoli è primo nella speciale classifica dei gol segnati (12) insieme alla Juventus. Il tecnico di San Vincenzo ha conquistato 63 punti (32 in casa e 31 fuori) in 37 partite disputate da quando è alla guida dei partenopei (18 ottobre, 2-1 contro il Bologna) con 52 reti segnate dal Napoli. Il giocatore più prolifico con Mazzarri è Marek Hamsik (nove reti). E se agli scettici pare poco, un solo avvertimento: il progetto è appena cominciato. O per dirla alla Mazzarri: “Non ci vogliamo di certo fermare”. E ascoltarlo ad un anno esatto dal suo insediamento non può che far piacere ai tifosi azzurri.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno