Ha ragione il presidente federale Giancarlo Abete: «Per avere una Nazionale nuovamente competitiva, bisogna lavorare in profondità, sia sul settore tecnico che sui settori giovanili delle singole società». Parole sante che il numero uno della Figc ha rilasciato in esclusiva a “Gonfia la rete” su Radio Crc. Al di là della scelta del singolo giocatore, fatta dal ct, bisogna crescere a livello complessivo come Nazionale italiana. Il problema è legato al ricambio generazionale che andrebbe fatto in profondità e rispetto al quale siamo in ritardo, perché ormai dopo la stagione di quelli che hanno vinto il Mondiale non è ancora iniziata quella di chi potrebbe vincerlo un giorno. Anche perché, elemento non di secondo piano, è aumentato sempre di più il numero degli stranieri nel nostro campionato. Bisogna investire di più sul settore giovanile, il messaggio è rivolto anche al Napoli: il nostro è un calcio che chiede sempre risposte immediate e, quindi, diventa sempre più complesso fare degli investimenti sul medio periodo.
Il Napoli oggi è un’ottima squadra che ha cominciato a fare bene e ad imporsi anche a livello continentale, anche perché ha preso giocatori di valore come Cavani. Il responso delle prime giornate di campionate è di grande equilibrio, il Napoli è ben piazzato, ma si tratta di lavorare e di avere un po’ di fortuna. Questo è un territorio che si entusiasma, però proprio per questo bisogna essere sempre prudenti per evitare che i successi fin qui ottenuti alimentino situazioni pericolose nel caso in cui ci fossero momenti di difficoltà. Ma non può esserci programmazione se il Napoli non avrà uno stadio di proprietà. Ciò potrà accadere solo con l’approvazione di un provvedimento di legge che da tempo giace in Parlamento. Per mantenere una presenza importante di tifosi all’interno degli stadi, bisogna dare alla gente la possibilità di avere livelli di comfort diversi da quelli che esistono attualmente.
Raffaele Auriemma