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Oggi si decide il destino del Liverpool

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Il futuro del Liverpool si decide stamattina, ore 10,30, aula numero 18 dell’Alta Corte di Londra. Royal Bank of Scotland, in quanto creditore principale, si è rivolta al tribunale per costringere i due proprietari americani, George Gillett e Tom Hicks, ad accettare la vendita della squadra per 300 milioni di sterline (476 milioni di dollari) concordata la settimana scorsa.
Il presidente del Liverpool, Martin Broughton, aveva annunciato di avere finalmente trovato un acquirente per l’indebitata squadra: New England Sports Ventures (Nesv), la società americana che controlla la leggendaria squadra di baseball dei Boston Red Sox. La decisione di Broughton era stata sostenuta dal managing director Christian Purslow e dal direttore commerciale Ian Ayre, gli altri membri del consiglio di amministrazione, che avevano votato 3 contro 2 spuntandola su Hicks e Gillett. I due americani, che volevano almeno il doppio per cedere il Liverpool, sostengono che Broughton non ha l’autorità per organizzare una vendita della squadra e vogliono estromettere Ayre e Purslow dal consiglio di amministrazione.
Un miliardario di Singapore ieri sera ha però riaperto i giochi e rimesso in discussione la vendita a Nesv. Peter Lim, che si era già fatto avanti la settimana scorsa ma aveva perso la gara contro gli americani, si è detto disposto ad offrire più di 300 milioni di sterline pur di conquistare il Liverpool. Il miliardario finanzierebbe l’acquisizione con le sue riserve, senza doversi indebitare con le banche, e metterebbe decine di milioni di sterline a disposizione di Roy Hodgson, l’allenatore, per comprare nuovi giocatori e rilanciare la squadra.
Dall’andamento della vertenza di domani dipenderanno le prossime mosse di Lim. Ieri pomeriggio Rbs ha annunciato di avere ottenuto un’ingiunzione temporanea del tribunale che impedisce a Hicks e Gillett di licenziare Broughton o gli altri due dirigenti della squadra e si è detta fiduciosa di un esito positivo. Secondo Rbs quando nell’aprile scorso i due americani avevano deciso di mettere in vendita la squadra la banca britannica aveva chiesto e ottenuto la garanzia di totale autonomia per Broughton nella scelta di un acquirente. Era stato soprattutto concordato che solo il presidente del Liverpool avrebbe avuto il potere di effettuare cambiamenti nella composizione del consiglio di amministrazione. Hicks nega ci siano stati accordi di questo genere con Rbs, sostiene che Broughton ha agito in modo illecito e che la vendita a Nesv non è quindi valida.

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