Countdown vicino alla fine. La serie A torna protagonista nei week-end degli italiani, con il Napoli impegnato al “Massimino” di Catania. Prova del nove per la banda Mazzarri, chiamata a confermare l’entusiasmante trend esterno, in uno degli stadi più difficili da espugnare, contro una squadra che fa del bel gioco la sua arma migliore.
Pochi gioielli, tanto agonismo in casa etnea; una caratteristica comune a tutte le squadre allenate fin qui dal tecnico Giampaolo, sempre dedito al bel gioco e bravo a studiare l’avversario in ogni circostanza. Gli otto punti in graduatoria sono tutti meritati per gli etnei, soliti nel fare bottino pieno col proprio pubblico a favore.
Da una parte l’ambiente, dall’altra i dubbi per le condizioni fisiche. Due aspetti che remano contro l’armata partenopea, quasi obbligata a far bene considerati i prossimi impegni, probanti, con Liverpool prima, e Milan poi.
Fin qui nulla da ridire alla strategia adottata da Mazzarri: il Napoli è tra le squadre più in forma del momento, che gioca un calcio frizzante e propositivo, e che, statistiche alla mano, può dire la sua su entrambi i fronti in cui è attualmente impegnata, campionato ed Europa League.
Tornando al match del Massimino, molteplici saranno le insidie da tenere a bada. Il 4-3-1-2 è un modulo che lascia intendere uno spiccato piglio offensivo, ma Giampaolo è bravo a preparare le sue squadre, soprattutto nel tenere corti i reparti, nell’effettuare un pressing ragionato, nel chiudere insomma, bene gli spazi per non concedere troppo agli avversari. La difesa a quattro, composta da Potenza, Silvestre, Spolli e Capuano sarà sicuramente supportata dai centrocampisti Biagianti, Izco e Delvecchio per contenere le sfuriate dei vari Lavezzi, Hamsik, Sosa, senza dimenticare l’apporto sulle fasce di Maggio e Dossena. Tutti gli equilibri saranno quindi spostati sulla trequarti, ed è lì che il Napoli dovrà colpire per portare a casa i tre punti. Facile prevedere un attacco più largo, con Sosa e Hamsik a pressare, in fase passiva, direttamente sui terzini etnei, per poi accentrarsi, in fase attiva, per favorire gli inserimenti sulle corsie. Pazienza e Yebda costituiranno la diga a centrocampo che dovrà evitare gli inserimenti tra le linee dei vari Mascara e Ricchiuti. Sfida nella sfida quella tra Maxi Lopez e Cannavaro, con l’argentino, a dispetto della stazza fisica, sempre molto mobile per ricevere palloni da smistare agli altri colleghi di reparto. Fondamentale, in tal senso, le chiusure di Grava da un lato e Campagnaro dall’altro, che dovranno garantire compattezza a tutto il reparto.
Occhio alle palle inattive, con le punizioni insidiose di Mascara, e alle conclusioni potenti di Capuano e Biagianti, con il primo che già a Milano, ha dimostrato di saperci fare con i tiri da lontano. Il duo uruguagio Cavani-Gargano partirà dalla panchina, probabile un loro impiego a gara in corso, ma molto dipenderà dall’andamento e dal risultato in campo degli azzurri.
Francesco Auricchio