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Italo Cucci: Fidiamoci del tridente

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Giuro che fa un certo effetto tornare alla tastiera guardando il Milan che gioca festoso, con Ibra, Ronaldinho, Seedorf e il favoloso Pato, tutti a brasileggiare agli ordini di un Allegri che forse non crede ancora ai suoi occhi; fa un certo effetto togliersi dagli occhi, dalla memoria, dal cuore le dolenti immagini di Marassi di quel lardoso Ivan, di quei poliziotti in assetto di guerra, della sconfitta d’immagine che la Nazionale patisce proprio mentre sta cercando una nuova vita: ma chi t’aiuta, se non il calcio, lo stramaledetto calcio sul quale tutti han qualcosa da dire ma in alternativa ti offrono solo tragedie, miserie, sangue…? Ecco, mentre scrivo arrivano sms/news da Avetrana su quella ragazza che con un nome da cerbiatta, Sabrina (ricordate gli occhi di Audrey Hepburn?) avrebbe partecipato all’assassinio di Sara; e un altro che a Savona confessa un omicidio, e a Roma una famiglia piange una donna rumena ammazzata con un pugno…Be’, a seguire i media sembra che Maroni abbia solo un problema: difendere l’Italia dal calcio. Ma mi facciano un piacere…Guardate Napoli, lo dicevo anche l’altro lunedì in tivù: il calcio è in assoluto l’unica gioia – insieme al sole, gratuito – di una città devastata da mille problemi. Una magìa. Una straordinaria espressione di professionalità, intelligenza aziendale, organizzazione e cultura sportiva. Ne riparlavo l’altra sera con un amico felicemente ritrovato davanti a un’orata che pareva uno squalo e un buon bicchiere di vino: Edy Reja. Senza rimpianti, naturalmente, perché Roma non consente invidie, e la sua Lazio va forte. Ma che bella squadra…Che fenomeni quei tre…Non dico altro, eravamo in amicizia, non al lavoro. Confidenze che restano confidenze. Ma riparto proprio da Quei Tre perché ormai me li sento dire dappertutto, Hamsik- Lavezzi-Cavani, anche da gente che non segue tanto il calcio ma s’è lasciata rapire da certe immagini, dall’onnipresenza di Marekiaro, dall’incessante ricerca del Pocho, dai gol volanti di Edinson, i nostri Tre Tenori che fanno il calcio-musica & danza. E tutto questo deve dire a Mazzarri che Catania – nonostante le astuzie tattiche di Giampaolo – non deve, non può essere ostacolo verso traguardi ora scaramanticamente innominabili; e deve dire a De Laurentiis – come al solito distratto da abbagliante tuttologia – che se non è questo il momento di aggiungere un posto a tavola per un altro campione proprio non so quando si ripresenterà l’occasione per un Napoli protagonista. Ho detto sempre che al mercato di gennaio non puoi trovar granché, bufalotti, incazzati, disoccupati per abbondanza, giusto qualche frutto di errori dello staff, come quel Pazzini finito sul mercato dell’usato; e allora, quando sento dire che la Juve cederebbe Sissoko, be’, penso che lui o uno così ci vorrebbe a toglier Mazzarri dai pensieri…Basta che non mi vengano a dire che non è stagione, che la squadra deve maturare…Vedo Pato volare in gol per la seconda volta, registro un Milan che cresce alla faccia di un Chievo lucido e combattivo e mi chiedo come sia stato possibile che il Napoli abbia regalato tre punti agli Asini Volanti… Sarà maturato, nel frattempo? Catania deve dirci anche questo: se una squadra di qualità sa tenere le distanze da una squadra normale.

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