DE SANCTIS 7,5: Nella prima domenica di appannamento dei bomber, erge a protagonista con una lunga serie di miracoli. La parata più difficile, quella sul colpo di testa di Spolli sugli sviluppi di un calcio d’angolo: tutti erano già in piedi per salutare il gol del difensore argentino, disperato per il clamoroso colpo di reni del portiere azzurro.
Campagnaro 6: Inizia la gara in maniera nervosa, tanto da battibeccare spesso con il portiere De Sanctis. Non riesce a trovare la misura anche nei raddoppi su Maxi Lopez, poi quando Mazzarri lo ha riportato a destra, è riuscito a ritrovare il consueto piglio atletico. Insidioso anche in attacco, con un colpo di testa da pochi metri terminato sull’esterno della rete.
Cannavaro 6: Una battaglia: questo è stato il suo duello con Maxi Lopez, vinto largamente ai punti dal capitano azzurro. Non era semplice, per l’abilità dell’argentino nel difendere il pallone con il corpo, ma quando Cannavaro ha capito i meccanismi dell’avversario gli ha messo la museruola, senza permettergli di diventare insidioso. Si fa espellere all’ultimo secondo per una brutta entrata su Ricchiuti.
Grava 5,5: Ha sofferto non poco Mascara, a conferma della pericolosità di un avversario che non si può marcare agevolmente, se non si è al massimo della forma e non si gioca con la continuità che a Gravatar attualmente manca. Mazzarri se ne accorge e pone rimedio con l’inserimento di Aronica.
Maggio 5: Si propone come suo solito per l’appoggio costante all’azione offensiva e lo fa anche con la continuità che gli viene riconosciuta. Gli manca, però, la spinta fino in fondo per il cross in mezzo. E’ più pericoloso quando si sposta in mezzo per la conclusione. Una volta il trucchetto gli riesce: sul cross è lesto ad anticipare Spolli, ma calcia alto. Impegna De Sanctis con un colpo di testa involontario.
Gargano 5,5: Si vede che ha accumulato stanchezza e gestisce lo scarso dinamismo mantenendo la posizione molto di più rispetto ad altre partite. Avrebbe meritato di essere sostituito, ma con il Catania che premeva forte sperando di segnare il gol-vittoria: togliere Gargano in quel momento, poteva rappresentare un grave rischio per la tenuta della difesa.
Pazienza 6: Solita cerniera davanti alla difesa e diventa il primo marcatore sul centrocampista del Catania che viene in appoggio della prima linea. Con Gargano più contenuto, diventa lui il centrocampista che deve impostare talvolta l’azione, ma non è quello il forte del suo repertorio.
Dossena 6: Moto perpetuo costante e protagonista nel gol momentaneo vantaggio partenopeo. Non si ferma mai e ieri, se ha limitato i suoi inserimenti, è successo solo perché il tecnico catanese Giampaolo gli aveva messo sulle tracce il peperino Gomez. Poi Mazzarri lo richiama in panchina e l’argentino, due minuti dopo ha segnato il gol del pareggio.
Hamsik 5,5: Non era facile giocare questa partita, con Izco che veniva a raddoppiarlo tutte le volte che i compagni gli passavano il pallone. Non ha brillato, stavolta anche perché gli avversari sono stati abili a limitarne il raggio d’azione. Ci prova due volte a fare gol, ma Andujar tra i pali è sempre attento.
Lavezzi 6: Di Pocho si è vista solo qualche fiammata delle sue. Un po’ perché il viaggio in Oriente lo ha fiaccato, ma anche perché il tecnico etneo Giampaolo aveva predisposto una gabbia su di lui. Quando, però, attacca lo spazio sul lancio lungo, mette il terrore alla coppia di difensori argentini che provavano a tenergli testa.
Cavani 7: Anche quando lo vedi giù di corda, anche quando torna dalle astentuanti trasferte in Oriente, riesce sempre a piazzare il suo personale sigillo. Segna il gol del vantaggio, approfittando di una ingenuità di Spolli e manca clamorosamente il 2-1 che, a pochi minuti dalla fine, sarebbe stato il colpo del ko per il Catania. Capocannoniere in serie A e con grande merito.
Aronica 6: Sostituisce Grava ed entra subito nel match con il compito di raddoppiare con Cannavaro la marcatura su Maxi Lopez. Ha due grandi meriti: provocare ammonizione del centravanti argentino, che a quel punto rallenta l’agonismo, e va a chiudere alla disperata su Ricchiuti lanciato a rete ed ormai solo davanti a De Sanctis.
Zuniga 5: Ha fatto poco e lo ha fatto anche male. L’errore più grave lo commette due minuti dopo essere entrato in campo: si addormenta nella marcatura su Gomez e consente all’argentino di colpire De Sanctis, da pochi metri ed a botta sicura. Non fornisce sulla sinistra la stessa spinta di Dossena e si smarrisce nelle sue solite e spesso inutili cento finte.
Mazzarri 6: La mossa giusta è stata quella di schierare anche a Catania la squadra titolare, così da dare alla squadra il necessario messaggio di importanza per un match che, altrimenti, poteva essere giocato con eccessiva sufficienza. La mossa sbagliata è stata quella di aver tenuto in campo per tutto il match, calciatori che avrebbero bisogno di riposare, anche alla luce della sfida di giovedì con il Liverpool.
Arbitro Bergonzi 6: A conti fatti, la sufficienza è meritata. Ha tenuto bene una gara complicata e diventata pure spigolosa, oltre ad aver visto giusto sull’espulsione di Cannavaro. D’accordo, era l’ultimo secondo di gioco ma l’entrata del capitano era da rosso diretto. Cavani viene fermato per un fuorigioco inesistente, ma qui l’errore è dell’assistente.