La sfida del Massimino ancora una volta ha messo in evidenzia tutti i suoi limiti. Zuniga ormai è all’ennesima brutta figura stagionale, ma certo è che i demeriti forse non sono tutti i suoi. Acquistato come esterno destro in una difesa a quattro, viene schierato all’occorrenza da mister Mazzarri in ruoli che non gli si addicono. A Catania gli ha lasciato il posto Andrea Dossena, sull’out sinistro. A Bucarest addirittura fu trequartista alle spalle di Cavani. Ed allora i dubbi sorgono spontanei. Un jolly purtroppo non è, e sono le prestazioni ad evidenziarlo. Esporlo però a continue prestazioni sottotono per sopperire alle mancanze di una rosa potrebbe minare il giocatore soprattutto sotto il profilo psicologico. Il giovane 24enne a Napoli non ha trovato certo l’oro, ma di qualità ne ha ed a tratti lo ha pure evidenziato nel suo anno partenopeo. Il problema è dunque alla fonte. Il Napoli storicamente adotta un sistema di gioco caratterizzato da una difesa a 3, difesa nella quale il povero Zuniga non ha mai trovato spazio, facendo non certo della fase difensiva quella prediletta. Punti di forza del colombiano sono la spinta, la tenuta atletica e non certo la fisicità e l’attenzione che contraddistinguono l’ideale del centrale di difesa. Fatto sta che Camillo è stato un investimento importante per la società e come tale non può essere l’ennesima minusvalenza del dopo-Marino. Un patrimonio costato più di 8 milioni di euro poco più di un anno fa non può essere svenduto per pochi spiccioli. Ma Mazzarri, forse incurante del profilo economico-patrimoniale della società azzurra, imperterrito continua a schierarlo fuori ruolo, facendo piovere sul giovane critiche da critica e tifosi. Il terzino più volte paragonato a Cafù, oppure a Maicon, non è sereno. La sua voglia di mettersi in mostra lo porta spesso a strafare palla al piede, a provare improbabili dribbling per poi rovinosamente sprecare numerosi palloni. Ed allora a gennaio le porte di Castelvolturno potrebbero aprirsi per lui, ma non certo in entrata, per far cassa e soprattutto per lasciare spazio in rosa a giocatori più utili al disegno tattico di Mazzarri. Anche se le ultime prestazioni ne hanno abbassato notevolmente il valore, il colombiano ha ancora mercato per restare anche in serie A. Ciro Ferrara in una dichiarazione rilasciata in settimana lo aveva anche suggerito alla Juventus, che con Zebina e Grygera non riesce a trovare un punto fermo sull’out di destra. Uno scambio con Sissoko è tutt’altro che irreale, visto che anche il maliano sembra essere un separato in casa dopo la lite in allenamento con Felipe Melo. Strade che si intrecciano, scenari di mercato futuri o futuribili. Fatto sta che Zuniga a Napoli è un ritratto dell’infelicità. Quindi meglio cambiare aria, per un giovane che forse non ha in Mazzarri l’uomo giusto per la sua valorizzazione.
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