Il Mazzarri Lab, aspettando il Napoli Lab. E’ da un anno che riscontriamo sul campo la vera forza di Mazzarri. Non sappiamo con esattezza nell’interno dello spogliatoio quali stratagemmi e strategie mentali adotta per aver innanzitutto scosso e resuscitato molti calciatori e possiamo dire anche qualche “ex” calciatore se mi passate il termine resuscitati da un torpore tattico e soprattutto mentale, tutto ciò è già incredibile, altro che triplete di Mourinho che al giovedì successivo di Napoli-Inter dell’anno scorso, dopo che gli azzurri avevano annichilito con il gioco i nerazzurri il portoghese stava ancora a litigare con Mazzarri. Certo, vincere scudetto e coppe è un’altra cosa ma quello che stava costruendo Mazzarri e che tutt’ora sta costruendo ha dell’incredibile appunto perché lo sta facendo con calciatori “normali” avendo solo tre/quattro mostri in squadra e non come il portoghese che aveva 18 fenomeni e con una rosa che anche mio nonno poteva guidare direttamente dal paradiso. Il Mazzarri Lab mi colpì quando chiese un colloquio privato ad ogni singolo calciatore una mossa da vero psicologo e competente un atteggiamento di grande lavoro mentale con anamnesi,diagnosi e cura del miglior Dr. House. Tale cura ha recuperato giocatori ormai alla deriva e che oggi formano il “gruppo” inossidabile e l’anima del Napoli e ciò ha comportato una rivalutazione del capitale investito dal Presidente De Laurentiis e il non aver dovuto cedere e ricomprare altri calciatori che probabilmente non avrebbero potuto portare ad acquisti importanti fatti (Cavani) e altri futuri. Questa squadra quando è irresistibile lascia senza fiato e se non avesse le amnesie che conosciamo potrebbe fin d’ora lottare apertamente per lo scudetto e la cosa a tutt’oggi mi sembra eccessiva anche se è sempre il campo che da i verdetti e che nulla deve essere precluso. Questo Napoli è l’erede di quello nato nel 1926 e che porta sui vessilli passati scudetti e coppe ma che oggi è un bimbo di sei anni che De Laurentiis ha comprato, allevato e rivalutato che oggi si ritrova tomo tomo e cacchio cacchio nelle arene dei gladiatori a combattere per posizioni di prestigio e marciando verso orizzonti e prospettive di vittorie neanche troppo lontane. Il “Salite sulla giostra” del nostro Raffaele Auriemma e azzeccatissimo … anche perché è gratis (!?). Mi piacerebbe vedere una società all’avanguardia in tutte le sue funzioni organizzative e manageriali e mi piacerebbe che oltre al già conosciuto MAZZARRI LAB il Napoli organizzi un vero e proprio NAPOLI LAB avveniristico per curare al massimo della tecnologia, singolarmente, ogni calciatore sotto l’aspetto psichico-fisico .
Piermario Ferrandino