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Pedullà: Non capisco perchè regalare 25 minuti al Milan

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Riprendiamo l’editoriale del noto giornalista ed esperto di calciomercato Alfredo Pedullà pubblicato per Datasport.it: “Un dubbio mi accompagnerà sempre, per i prossimi tre giorni: ma perché il Napoli ha regalato al Milan venti-venticinque minuti prima di ricordarsi che era in onda il posticipo? Perché ha dovuto prendere uno schiaffo, e restare in dieci, per capire che la truppa di Allegri non andava accolta stendendo tappeti rossi? Mistero. Mazzarri è uno spettacolare interprete da trasferta: si blocca e poi si affida a quei tre (Hamsik-Lavezzi-Cavani) per risolvere qualsiasi pratica. Vincerà molte partite così, il Napoli da viaggio darà fastidio a chiunque. Ma se l’allenatore non si sforza di trovare soluzioni alternative al San Paolo, vedremo una squadra a due facce: irresistibile quando le dai mezzo metro, inguardabile quando non trova spazio. Non mi soffermo su Rizzoli e sull’espulsione di Pazienza. C’è chi ha tirato fuori il regolamento quando il regolamento è stato calpestato dagli arbitri, ormai famosi per la difformità di giudizio. Il regolamento, purtroppo, non esiste. Io ho soltanto da segnalare che Pazienza è stato un pollo, rimediando due gialli sciocchi (assurdi) che si sarebbe potuto risparmiare. Rizzoli avrebbe dovuto gestire meglio la rissa, se n’è lavato le mani: resta un arbitro dai buoni fondamentali, ma che spesso ha bisogno di un centesimo per fare un euro. Ho visto un mostro: il Pocho. Se il Napoli non ha sentito l’inferiorità numerica è stato perché ha schierato Ezequiel e Lavezzi, come se fossero stati due interpreti diversi. Il Napoli ha dodici-tredici pedine, non di più: se Zuniga va in tribuna, e Maggio si infortuna, partono adattamenti improponibili. Dumitru è un bel talento, ma non va bruciato così, tanto per giocarsi una punta in più. Ora Mazzarri parla di mercato in prospettiva gennaio, quando avrebbe dovuto farlo a luglio-agosto. Se il Napoli non si sforza di uscire da quest’equivoco, serve una rosa migliore, rischierà di perdere un autobus possibile: il quarto posto. Miracolo al San Paolo: Massimo Oddo. Due cross al bacio per altrettanti assist, una bella corsa e non quelle amnesie che ne avevano condizionato il recente rendimento. Era l’Oddo dei tempi della Lazio, attento e preciso. Allegri sta lavorando bene, in Europa magari sarà più dura, ma continuo a puntare – come avevo fatto a fine agosto – sul Milan per lo scudetto. Potrò sbagliarmi, ma non mi rimangio quel pronostico. Robinho non è un pacco, al momento offre migliori equilibri di Ronaldinho perché non è statico. Se Allegri continua così, alla ricerca del particolare, presto sarà un Milan a sua immagine e somiglianza.

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