E’ l’uomo più in forma di tutta la squadra azzurra, fa giocate incredibili ed ha una reattività formidabile. Chi è? Morgan De Sanctis. Ha esordito nel Pescara nel 1994 in una partita contro il Venezia in cui ancora adolescente para un rigore a Christian Vieri, un inizio col botto, presagio di una grandissima carriera. E’ uno dei veterani della serie A in cui esordisce con la Juventus nel lontano 1998 (anno in cui gli odiati rivali portano a casa il tricolore). A Torino gioca pochissimo, pur essendo stato pagato una cifra ragguardevole, (10 miliardi di lire) colleziona soltanto 3 presenze. Il meglio di se lo ha dimostrato nell’Udinese in cui gioca dal 1999 al 2007. Poi avventure all’estero: una stagione al Siviglia ed una al Galatasaray, con cui vince una supercoppa di Turchia. Nell’estate 2009 sposa il progetto De Laurentiis ed approda alla’ombra del Vesuvio. Esordisce in maglia azzurra il 16 agosto 2009 nel match di Coppa Italia contro la Salernitana, terminato 3-0 per i partenopei. Un altro esordio fortunato.
Raffaele Auriemma lo ha soprannominato il Pirata, per la sua sicurezza e la sua spregiudicatezza negli interventi. A Napoli ha collezionato delle splendide prestazioni, intervallate de qualche piccola ombra, l’ ultimo episodio negativo è legato alla partita di Bucarest in cui Morgan, tradito dal “terribile jabulani”, commette un errore di troppo che avrebbe potuto costare caro alla squadra azzurra.
Tantissime la parate memorabili. I rigori parati a centroavanti di razza come Miccoli, Lucarelli e Di Natale, gente che ha fatto centinaia di goals in serie A. Nelle recenti prestazioni come fare a non ricordare poi quella contro il Liverpool in casa e quella di lunedì scorso contro il Milan.
Da un punto di vista personale ho sempre ammirato De Sanctis per il suo stile impeccabile dentro e fuori del campo, al suo acquisto sono stato felicissimo della notizia, il Napoli ha sempre vantato una storia di portieri di prima scelta. Castellini, Zoff, Garella , Galli, Taglialatela, Iezzo, tutti i più grandi portieri sono passati per Napoli e a continuare questa tradizione adesso c’è lui,il nostro numero 26. Nella tecnica ricorda i primi due, nella reattività e gli interventi di piede ricorda il numero uno del primo scudetto e tra i pali non fa certo invidia agli estremi difensori napoletani.E’ solito sbrogliare le situazioni difficili in difesa, da sicurezza ai compagni di reparto ed è ormai un idolo dei tifosi.
In conclusione voglio riportare le battute che ci siamo scambiati durante una mia visita a Castelvolturno. Gli dissi:”Grande Morgan!” e lui con l’espressione di chi pensa-ma che ti devo dire mio caro-rispose:”Grazie” . Mentre io lo guardavo con l’espressione di un rimbambito che si vanta di aver parlato col portiere del Napoli.
Carlo Di Stasio