Sotto con la serie A. Il Napoli, cancellata, almeno si spera, la delusione di Anfield, si rituffa in campionato, dove, al San Paolo, sarà di scena domenica contro il Parma. Un avversario tosto, che fin qui, non ha certo raccolto i frutti sperati di una campagna acquisti importante, e che, per l’appunto, punta a sbloccarsi proprio al San Paolo, stadio già espugnato un anno fa, quando a sorpresa i gialloblè allenati da Francesco Guidolin si imposero per 3-2, spezzando i sogni da Champion’s dei tifosi azzurri.
Domani però, il Napoli dovrà combattere contro un altro avversario oltre gli emiliani: la stanchezza. Lo stress e la delusione accumulata dopo la gara di Liverpool potrebbero in qualche modo incidere su un gruppo unito, ma molto giovane come quello partenopeo. Il tecnico Mazzarri ha utilizzato appena 12 giocatori nella gara di Anfield, inserendo Yebda al posto di Hamsik ad otto minuti dalla fine. Una rotazione praticamente nulla, e se il tecnico toscano dovesse nuovamente lasciar spazio ai “titolari più titolari”, ecco spiegate le preoccupazioni della torcida partenopea, che non vuole più rivivere l’incidente di un mese fa, quando il Chievo espugnò l’arena di Fuorigrotta.
In realtà, qualche cambio rispetto a Liverpool ci sarà, ma forse è negli uomini chiave che il Napoli palesa certi limiti. Davanti a De Sanctis, linea a tre con Cannavaro, Campagnaro e Grava, che prenderà il posto di Aronica. A centrocampo, Yebda tornerà tra i titolari, a rilevare però Pazienza anziché Gargano, letteralmente spremuto dal tecnico di San Vincenzo. Sulle fasce, conferme per Maggio e Dossena, anche se, proprio per l’ex Liverpool, sarebbe magari opportuno un turno di riposo. In avanti, fuori Hamsik, con il tridente composto da Sosa, Lavezzi e Cavani. Giusta la mossa di risparmiare lo slovacco, ma, a dirla tutta, anche il pocho ed il matador, usciti dal campo stremati giovedì sera, avrebbero bisogno di un po’ di tempo per ricaricare le batterie. L’Europa League però, si sa, se non adeguatamente intrapresa con il giusto numero (e calibro) di giocatori, può creare questo tipo di situazioni.
Sulla sponda emiliana, Marino dovrà fare a meno degli infortunati Galloppa e Paloschi e dello squalificato Dzemaili. Solito 4-3-3 per il tecnico siciliano: Mirante tra i pali, Zaccardo, Paletta, Lucarelli ed Antonelli in difesa, Morrone, Valiani e Candreva a centrocampo, con Giovinco e Marques a supporto dell’unica punta Bojinov.
Gara molto equilibrata, dove il dominio sulle fasce e nella zona nevralgica di centrocampo sarà fondamentale ai fini del risultato. Il tridente parmense potrebbe creare qualche grattacapo alla difesa partenopea, con Maggio e Dossena costretti a ripiegare più del dovuto sulla linea difensiva. Cavani dovrebbe tornare al centro dell’attacco, così toccherà a Sosa e Lavezzi alzare il pressing su Zaccardo e Antonelli, per impedire le loro scorribande sulle corsie esterne. Cavani potrebbe infastidire Morrone e Candreva in fase di costruzione, mentre uno tra Yebda e Gargano avrà il duro compito di limitare Giovinco, che al San Paolo ha sempre offerto ottime prestazioni.
Oltre alla velocità, soprattutto della linea offensiva dei crociati, gli azzurri dovranno stare attenti alle palle inattive. Giovinco e Candreva sono ottimi tiratori, ma anche i vari Morrone, Lucarelli e Zaccardo sono soliti impensierire le difese avversarie grazie alle loro qualità in elevazione.
Fondamentale sarà l’approccio alla gara: tanta grinta e concentrazione, ma anche intelligenza nel dosare le forze per non restare a secco a partita in corso.
Arbitra il signor Mazzoleni da Bergamo. Assistenti di linea Calcagno e Galloni. Quarto uomo De Marco. Fischio d’inizio alle ore 15.
Francesco Auricchio