SOLO la spregiudicata fantasia di un campione poteva tentare quel gol impossibile, tra portieree primo palo. Indovina lo spiraglio, appena lo spazio per infilare il pallone scagliato corto e violento dal destro di Cavani, come da una fionda. Ma il gol che lo riporta al primo posto tra i cannonieri, 8 come Eto’ o e senza rigori, consegna tre messaggi. Cavani è la punta che Napoli aspettava da anni, e ora è qui. Con Lavezzi, che l’ ha servito ricambiando la cortesia di Liverpool, forma un tandem carico di talento e di futuro. E suggella la vittoria che restituisce Mazzarri al rispetto dei suoi tifosi. IL SECONDO gol di Cavani entra nell’ antologia del campionato. Ma la partita con il Parma segna la rivincita di un uomo su se stesso. Su certe sue debolezze. Mazzarri dopo Liverpool per la prima volta a Napoli si è visto spiazzato. Eccessive proteste per nascondere con una parola inflazionata, «vergogna», la verità del crollo dopo 75′ di buon calcio. Anche il tifoso più devoto ha capito i motivi della resa. Catena di errori in difesa, quel Dossena accecato dalla fatica, mancato controllo di Gerrard, ritardo nei cambi. Certe critiche Mazzarri se le cercava. Considerava inamovibili i titolari, il turnover una maledizione, le riserve poco affidabili. Sembrava ostaggio di giocatori che intanto gli scoppiavano tra le mani. Gli fa onore il coraggio che ora lo porta fuori da equivoci e pregiudizi. Ha escluso Cannavaro per Cribari, Dossena per Vitale, Gargano per Yebda, Maggio per Zuniga, persino Lavezzi per Sosa. Squadra più lenta, ma concreta. Il Parma ha sperato di vincere. Come? Con un tranello. Niente punte, il piccolo Giovinco travestito da attaccante centrale. Il veloce Marquesa destra per sfruttare il diverso passo di Campagnaro, lo smarrito Candreva a sinistra per costringere Zuniga ad arretrare. Il Napolisi ritrova così con tre difensori, ma uno superfluo. Ingenuo Parma: regala un contropiede, alla squadra che gioca in casa. Si può? E vuoi che Cavani non lo sfrutti? Un infortunio esclude poi Giovinco, entra il classico Crespo e dà un punto di riferimento. Spuntano, come un vestito cucito male, tutti i difetti. Candreva soffoca sulla fascia, è uno che va a tutto campo. Morroneè un mediano di rottura ma deve inventarsi uomo d’ ordine. Gobbi, di solito esterno basso, dovrebbe essere creativo al centro. Un solo giocatore si eleva nel Parma: è il 23 enne difensore sinistro Luca Antonelli, figlio di quel Roberto che Beppe Viola definiva Dustin Hoffman nel Milan anni ‘ 80 di Liedholm. Il Parma è lento, non raddoppia sulle corsie, e il Napoli gioca sempre in superiorità numerica. Svettano Zuniga a destra nel primo tempo e Vitale sul lato opposto nella ripresa. Il Napoli comanda ormai, prendono quota i sostituti. Yebda, scolastico sì, ma puntuale e assennato non fa rimpiangere Gargano, che negli ultimi tempi si dava aria da leader. In sintonia con un esemplare Pazienza. C’ è poi Zuniga: è utile ma nel suo ruolo, quanto tempo si è perso ad aspettare Maggio quest’ anno? In un Napoli che funziona, sopravvivono il discontinuo Hamsik e Sosa, che gira sempre lento come un microsolco. L’ inserimento di Gargano non migliora il centrocampo, crea anzi qualche squilibrio. Come Lavezzi, che però dà un senso alla sua domenica con l’ assist per il secondo gol di Cavani, risolutivo anche in fase difensiva. Nel finale, Mazzarri cancella l’ ultimo pregiudizio. Sostituisce Vitale con Aronica, ancora frastornato da Liverpool. Schiera quindi la difesa a 4. Dimostrando che in corsa sa cambiare modulo. Buttati giù gli steccati tra titolarie riserve, con Mazzarri lucido come ai bei tempi e un Cavani in più: a quattro punti dal vertice, il campionato ritrova un Napoli migliore.
Fonte: Repubblica