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Le alternative sono valide, Mazzarri tenga fuori chi è stanco

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Si temeva, è successo. Per la prima volta il Napoli perde in trasferta e per la prima volta non riesce a trovare le energie giuste per ripetere le rimonte incredibili di quest’anno. La stanchezza si fa sentire, anche se a venti anni si può anche giocare una partita al giorno. Al Napoli di ieri è mancata la spinta da parte di alcuni protagonisti e lo stesso Lavezzi ha vissuto principalmente di strappi, scatti e rincorse. Ma non si può pretendere sempre tutto dal Pocho, non si può impostare la manovra solo con il lancio lungo della difesa, sperando che l’asso argentino sia più veloce dell’avversario, oppure che vinca il duello per poi andare al tiro. Se ciò accade, allora vuol dire che i centrocampisti non fanno gioco, soprattutto Pazienza ed Hamsik. Non sarà certo un dramma il secco ko di ieri, il terzo in dodici partite di campionato e il primo in trasferta, anche perché resta invariata la collocazione degli azzurri in zona Champions. Restare lassù, nell’Olimpo delle migliori squadre italiane, è un’annotazione di merito per quanto fatto dalla banda di Mazzarri in questa prima parte del campionato. Bisogna stringere i denti fino alla sosta, alternare al massimo quelli che stanno battendo la fiacca, così da reggere il ritmo di chi ha un organico più ricco oppure di quelli che non hanno l’impegno con l’Europa. Finalmente il Napoli potrà vivere una settimana di normalità, senza il giovedì d’Europa League e con il turno casalingo serale contro il Bologna. Certo, mancheranno sette nazionali che gireranno il mondo e chissà in che condizioni torneranno, soprattutto Gargano e Cavani, costretti a volare in Cile per la sfida di mercoledì tra Cile ed Uruguay. Ciò vuol dire che faranno rientro a Castelvolturno solo venerdì, con la stanchezza di chi ha dovuto sopportare anche il peso del fuso orario. Ma almeno il resto della truppa potrà riappropriarsi delle energie affievolite. La corsa va ripresa subito e l’occasione di battere il Bologna al San Paolo è irripetibile per restare nelle prime quattro piazze della classifica di serie A. resta da capire Mazzarri come potrà risolvere l’equivoco sullo scadente rendimento di Maggio e di Hamsik. Lo slovacco, fisicamente indistruttibile, potrebbe rigenerarsi con il diversivo della nazionale slovacca vissuta anche con la fascia al braccio. Ma Maggio? Possibile che sia ancora vittima dello sbalzo di umore fisico procuratogli dal Mondiale in Sudafrica? Vedendo gli altri protagonisti di quella spedizione (lo juventino Quagliarella ad esempio) si direbbe che non sia questa la ragione reale dello scarso apporto che sta fornendo alla squadra. Ora più che mai, anche nella consapevolezza che anche le alternative non siano così modeste rispetto ai titolari, Mazzarri dovrebbe fare la formazione senza lasciarsi prendere dalla suggestione del nome più blasonato rispetto ad un altro. Conoscendo l’allenatore ed il modo con il quale ha rilanciato e rigenerato i vari Grava, Pazienza ed Aronica, non ci meraviglieremmo se talvolta Hamsik e Maggio possano anche restare in panchina: Zuniga e soprattutto Yebda, oggi possono essere utili alla causa.
Raffaele Auriemma per il Roma

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