NIENTE paura, come le critiche serene anche questa sconfittaè costruttiva. Lascia il Napoli in corsa per la Champions, lo aiutaa capire meglio se stesso. Valori e limiti. Mazzarri può riflettere un po’ . PIÙ che il Napoli, il secco 2-0 di Roma ridimensiona la vittoria di Cagliari. Il gol all’ ultimo respiro fu il trionfo di due sudamericani: Cavani che ebbe una intuizione fantastica per avviare il contropiede fatale, Lavezzi che ingannò la fatica accumulata per un volo di 60 metri e un diagonale da tre punti. Chi ha i campioni, può anche vincere partite equilibrate, persino sofferte. Di diverso ieri che c’ è stato? La Lazio è tecnicamente più forte del Cagliari, battuto ancora dal Genoa. Ed è tatticamente più agile. Si è messa in campo per ferirlo subito. Gli allenatori vedono le partite in tv, Reja come già fece il Milan al San Paolo, schiera Zarate al centro, con tre mezzepunte. Due le piazza larghe e defilate: Hernanes a destra, Floccari a sinistra. Tra le linee si apposta Mauri. Assetto micidiale per una difesa a 3: la distende in orizzontale, l’ allarga, la disunisce. C’ è un modo per reagire: schierare subito la difesa a 4, Mazzarri la considera però antiquata, inelegante, come un abito sdrucito. Un quarto d’ ora ed il Napoli era già sotto di un gol, segnato da Zarate, mai marcato stretto. Può una difesa a 3 con Grava, Cannavaro e Campagnaro essere così giocherellona contro Zarate, Hernanes, Floccari ed il sostegno di Mauri? La Lazio punisce la presunzione del Napoli. Reja invece dà prova di umiltà. Umiltà che assicura equilibrio. Con il Napoli in fase attiva, schiera sette-otto giocatori dietro la linea di palla. Nella fase inversa, elabora a centrocampo con Ledesma (in nazionale con Mauri) e Brocchi, ben sostituito da Matuzalem. E si infila nella scomposta difesa del Napoli con Zarate e le tre mezzepunte. Ledesma e Matuzalem congelano il vantaggio, abbassando il ritmo. La forza del Napoli sono le ripartenze. Impossibili ieri. Yebda controlla bene la sua zona, ma è troppo simile a Pazienza. GargaCavani. Nella foto grande Lavezzi e Sosa no è diverso: recupera palla e inverte subito il gioco. Mancano poi gli sbocchi sulle corsie, ben chiuse dalla Lazio. Radua sinistra mette Maggio a dormire, a destra Lichsteiner poderoso non solo tampona, avanza e travolge, Mazzarri prova a lanciargli contro Cavani per bloccarlo, ma senza esito. Mancano le risposte tattiche del Napoli. Una poteva essere questa: spedire alto a sinistra Campagnaro, che ha fisico, furore e progressione, inserendo Cribari accanto a Cannavaro. A disagio Grava nell’ orbita di Zarate, nessuno gli dice di marcarlo stretto. Sono misure non brillanti, ma pragmatiche in certi casi con certi giocatori. L’ evanescenza di Cavani è pari a quella di Hamsik e di Maggio, insufficiente dall’ inizio della stagione. Come dimostra la vittoria sul Parma: Zuniga in quel ruolo fa arrossire il Maggio attuale, fuori anche dalla nazionale. È una utopia giocare contro la capolista in 8. Cavani, Hamsik e Maggio: come se non vi fossero. Ci si mette anche una difesa ballerina, per la sua struttura inadeguata a 3 contro la Lazio, e la partita diventa una gita infelice. Sosa e Dumitru entrano a pieno titolo nella spensierata comitiva. Sosa migliora ma non scatta sotto porta, il giovane Dumitru non va giudicato alla sua età, è dotato, ma acerbo. Classifica apertae sconfitta utile, perché rivela le esigenze di mercato. Mazzarri laconico definisce «numericamente sufficiente» la rosa, aspetta che «la società indichi gli obiettivi». De Laurentiis afferma che, come sempre, è disposto ad esaudire le richieste dell’ allenatore. Che si parlino, i due. L’ obiettivo c’ è: Champions. I soldi anche, avendo il Napoli un altro bilancio in attivo. Ma c’ è chi sa schiodare due giocatori di qualità scontenti in grandi club, in prestito o a prezzo da outlet? Un difensore marcatore di sinistra e una punta esterna, per far respirare Lavezzi e Cavani, un tandem da ribalta europea. Uno che rimpiazzi nella rosa Quagliarella. Che intanto va in nazionale.
Fonte : Repubblica.it