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Moviola Genoa-Napoli: Maggio non era rigore

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PRIMO TEMPO – Nessun episodio dubbio nel primo tempo e nessun errore arbitrale: giuste anche le ammonizioni. Alcuni chiarimenti: Hamsik è in li­nea con la difesa del Genoa (è Criscito che si ab­bassa in leggero anticipo e tiene in gioco lo slovac­co) sulla punizione di Gargano in occasione del vantaggio partenopeo. Animi accesi nel finale di frazione, il Genoa protesta per una presunta trat­tenuta di Campagnaro in area su Toni e Marco Rossi vorrebbe che Brighi concedesse il rigore: in realtà entrambi usano il corpo per difendere la po­sizione, non c’era alcun rigore.
SECONDO TEMPO – Si infuria anche il pacifico Ballar­dini per un fallo di mano in area di Maggio: il toc­co di mano c’è, ma l’arbitro lo giudica involontario – e fa bene – anche perché il pallone plana dietro la schiena del napoletano che nel frattempo è in con­trasto aereo con Toni quindi non può vedere il pal­lone che arriva dietro di sé e gli sbatte sulla mano sinistra. A cinque minuti dalla fine il Napoli resta in dieci per l’espulsione di Pazienza (seconda in stagione e in carriera…): già ammonito, il centro­campista prende il secondo giallo per un interven­to su Milanetto; l’azzurro tiene la gamba bassa e colpisce il pallone prima dell’avversario, però tie­ne il piede a martello, il cartellino ci può stare. Ri­schia invece il rosso diretto poco dopo Paolo Can­navaro, per un intervento violento sulle gambe di Rudolf: Brighi grazia il capitano del Napoli. Corrieredellosport

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