Un Napoli sempre più nel novero delle grandi sta facendo strabuzzare gli occhi non solo ai propri tifosi, ma all’Italia intera. Il secondo posto, anche se in condivisione con Lazio e Juventus, a ridosso della sosta natalizia rappresenta un risultato strepitoso, non fosse solo per un organico altamente competitivo nei suoi titolari, ma poco completo per poter credere fino all’ultimo di lottare per qualcosa di impensabile. Le ultime due gare vinte contro Genoa e Palermo hanno messo il sigillo su un concetto azzardato da qualcuno, ma adesso appurato da tutti: questo Napoli è maturo.
Rispetto allo scorso anno, il modo di interpretare le partite da parte degli azzurri sembra essere migliorato sotto tanti aspetti e anche Mazzarri pare essersi guadagnato in maniera definitiva i galloni di grande allenatore. Contro i rosanero superiorità straripante sia atletica che sotto il profilo del gioco, a Marassi personalità da vendere, compattezza e grinta da grande squadra: con tutti questi ingredienti, il Napoli può davvero sognare. Analizzati i molteplici fattori che stanno spingendo la compagine azzurra verso l’alto, ce n’è un altro da sottolineare assolutamente: gli elementi insostituibili si sono caricati la squadra sulle spalle con convinzione. Questa componente è emersa in maniera esponenziale soprattutto nel momento in cui la caviglia di Ezequiel Lavezzi si è girata: il Pocho, costretto a lasciare anzitempo il campo contro i siciliani e indiscusso leader emotivo di questo Napoli, quando non c’è sembra togliere quel qualcosa in più al Napoli in termini di imprevedibilità e riscossa; ma così non è stato.
Lunedì scorso Walter Gargano e sabato sera Marek Hamsik, hanno dimostrato di poter essere leader. Il pomeriggio da incubo vissuto al “Friuli” sembra aver svegliato definitivamente dal torpore il gioiello slovacco, più presente nelle trame di gioco e con gli occhi maggiormente rivolti verso la porta avversaria; a Marassi, gol a parte, Hamsik ha disputato una partita davvero convincente: combattivo, lucido nelle giocate e decisivo; questo è il calciatore che tutti vorrebbero ammirare ogni domenica, soprattutto chi ha nelle corde determinati numeri. Stesso discorso per Gargano, magari con più polmoni e piedi meno educati, ma il Mota è un motorino dal quale il Napoli non può prescindere. Una sinergia tra cognati, dunque (è nota la parentela che lega i due compagni), per il bene del Napoli; Gargano e Hamsik sembrano brillare ancor di più quando non c’è la luce di Lavezzi ad offuscarli e l’ultima partita e mezzo lo ha confermato.
Claudio D’Amato