Un anno strepitoso, apparentemente irripetibile. Era iniziato il 6 gennaio, con il successo pesante ed un gol da cineteca di Quagliarella in quel di Bergamo; si è concluso con una vittoria altrettanto importante, sofferta e con un’altra rete di caratura mondiale, recante la firma di Cavani. Dodici mesi di Napoli a tutto ritmo, 38 partite giocate a cavallo tra i due campionati (21 nel 2009-2010, 17 nel 2010-2011 ed un rendimento da far paura: 18 vittorie (8 nella passata stagione e 10 in quella attuale), 11 pareggi (8 e 3) e 9 sconfitte (5 e 4) per un totale di 65 punti complessivi. Il cammino poderoso testimonia la continuità della squadra, un rendimento costante tendente verso l’alto, un dato ben testimoniato dagli stessi numeri messi in fila dalla formazione azzurra. Da un anno all’altro, le sconfitte rimangono su per giù le stesse, ma in proporzione sono aumentate le vittorie, con la conseguente riduzione dei pareggi. Il trend è in evoluzione, non rallenta e permette ad una piazza intera di sognare in grande, di non illudersi di fronte a quel piazzamento immediatamente alla spalle del Milan capolista. E pensare che lo scorso 31 agosto, gi stessi tifosi che oggi acclamano la squadra, avevano pesantemente contestato l’atteggiamento della società sul mercato. “ci siamo indeboliti”, era il coro diffuso e stizzito. Soltanto oggi, a distanza di soli quattro mesi, ci si accorge che quella non era parsimonia votata al basso profilo tecnico, era programmazione. Strategia tendente a smaltire i pesi in eccesso e a sublimare il valore d quelli che Mazzarri ha saputo valorizzare oltre lo scetticismo della gente. Il Napoli secondo in classifica alla sosta di Natale ed unica formazione che ha superato la fase a gironi dell’Europa League per accedere ai sedicesimi di finale: chi avrebbe avuto l’ardire di pensare così tanto in grande non più tardi della scorsa estate? Nessuno tra quelli che oggi strizzano addirittura l’occhio allo scudetto. È la solita Napoli senza misura e senza equilibrio, la stessa che si deprime per un pareggio casalingo e che ora vola senza freni verso le vette più prestigiose. No, quest’anno non può essere un obiettivo alla portata degli azzurri la conquista del tricolore, ma sarebbe ugualmente sbagliato individuare un traguardo seppur minimo. Vivere alla giornata, deve continuare ad essere la filosofia di una squadra che, ora più che mai, necessita di rinforzi. Almeno due, da prendere entro la prima metà di gennaio, per dare il cambio a chi sta lottando dal 19 agosto (Napoli-Elfsborg 1-0). Questa settimana di festività natalizia sarà un toccasana soprattutto per quelli che hanno speso tante energie, quante in un campionato e mezzo. E che sono attesi da altri due mesi mica da ridere: 14 gare a gennaio e febbraio,tra campionato, Europa League e Coppa Italia. Poi toccherà al club, alla riapertura del mercato il 3 gennaio, acquistare due rinforzi che permetteranno al Napoli di non interrompere questo sogno appena iniziato.
Raffaele Auriemma per “Il Roma”