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La Settimana Azzurra

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Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora. E’ la dolce melodia de “La Storia Infinita”, la neverending story di un Anno meraviglioso che non basterebbe un Secolo per raccontarlo. Il Napoli ha scolpito con la forza dell’immanenza, palpiti di assoluta trascendenza. Difficile poter tradurre in parole, emozioni che detengono una icasticità espressiva che anche la lirica ridondante non saprebbe restituire. Perché la magia di questa squadra è proprio quella di aver dato alla realtà i connotati della più suggestiva fantasia. Signori, stiamo facendo la Storia. Ciò che viviamo adesso resterà per sempre a buon diritto nell’immaginario collettivo. E quando lo avremo ben metabolizzato, ce lo racconteremo da qui all’Eternità. Once upon a time. Questa è la Favola di Natale. C’era una volta un gruppo di rivoluzionari che ballavano sul mondo, un manipolo di belve affamate che hanno sventrato i luoghi comuni del calcio. Ribelli, pionieri, anarco insurrezionalisti del pallone che hanno reso perniciosa la normalità e sublimato in abitudine vezzosa la straordinarietà.  Guerreri di Luce che afferravano per la coda ogni stella cometa per risalire alla Gloria dell’immenso orizzonte azzurro. Una squadra che ha rimontato un milione di volte sovvertendo il corredo cromosomico del Destino ed invertendo il karma Universale all’ultimo respiro. Un falange di alchimisti che hanno attentato ai Pilastri fondamentali della Filosofia Epocale, rimescolando sinanche le gerarchie del Vaso di Pandora. Perché se la speranza è l’ultima a morire, questo Napoli non muore mai! Una Settimana da Dio.
Sabato 11 dicembre. L’Italia batte i denti dal freddo, il Napoli scioglie le stalattiti del cuore. Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che abbiamo noi che abbiamo vinto a Genova. Marassi è nostra. Il Fanciullino alza la cresta, la Lanterna brilla d’azzurro, Marek è il Genio della Lampada.
Mercoledì 15 dicembre. Il Parlamento Europeo resta aperto fino a tardi e non ci sono black blok che tengano. Perché le luci di Fuorigrotta sono ancora accese e il San Paolo sta votando la fiducia ai Guerrieri della Notte. E’ la marcia trionfale della Napoli International che arriva fino al 93esimo quando l’Angelo col volto ieratico dice AMEN!
E poi l’ultimo Infinito. Domenica 19 dicembre. L’anticamera della commozione è il San Paolo che urla di liberazione quando il quarto uomo solleva la lavagnetta del recupero. Lo sanno tutti ormai che quando ci vengono i “5 minuti”, siamo pazzi scatenati. Un’onda energetica si alza dal ventre della Terra, una nuvoletta estasiante resta sospesa tra Mito e Realtà davanti a sessantamila cuori e una capanna che aspettano il bagliore dell’Avvento. Gianluca Grava è l’Eroe della porta accanto, il “diversamente Pallone d’Oro” che strappa l’oltraggio dalla linea e riattacca il tubo dell’ossigeno. “Fratè, ccà nun se magna”. Il treno dei desideri parte da lì, in un pomeriggio troppo azzurro e lungo per poter finire così. Il Miracolo di Natale arriva all’ultima preghiera, sulle stimmate del Matador in odore di santità. L’urlo di Fuorigrotta è l’Ottava meraviglia del Creato. Siamo la squadra più bella del Mondo!
M’illumino d’immenso. Il Napoli è l’asso pigliatutto, la Primiera e il Settebello, il punto di dietro, la Scala Reale ad incastro, il Colore sul Buio, il Poker sulla Resta, l’All-in sul River, il quinto cuore all’ultimo tiro di slot.
Chiudiamolo a modo nostro questo 2010 spettacolare. La sera del 31 non brindiamo a mezzanotte, aspettiamo il recupero. In un pazzesco e sconfinato coutdown, scandito dall’immenso canto d’amore di questa meravigliosa città. Dal tramonto all’alba, a riveder le stelle. Questa è la “Storia Infinita”, il Miracolo di Natale. Un soffio di fiato, un attimo ancora. Per vestire d’Azzurro un’altra splendida Aurora…
Bruno Marra per SSCNapoli.it

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