Chiunque abbia letto il titolo starà pensando a qualcosa che accomuna le tifoserie o le città, ma in realtà ad accomunare le due città e le due tifoserie in questo caso sono gli atteggiamenti tattici delle squadre, sembra strano, ma leggete e capirete.
Siete curiosi vero? In molti vi state chiedendo cosa hanno in comune i Campioni Azul – grana e i nostri Guerrieri azzurri, ebbene la risposta si trova nella difesa a tre e nel aver mandato via Ibra quest’anno … Ora tutti mi starete prendendo per folle e cog..one, ma il Barca gioca proprio con la difesa a TRE e senza un centravanti, ma non sono io a dire tutto questo( anche se avevo notato in parte la cosa ),ma è proprio Pep Guardiola ad affermare tutto ciò e tali dichiarazioni sono state riportate dalla gazzetta dello sport.
Ora seguitemi nel discorso e forse vi sarà tutto più chiaro.
Come il nostro mister Mazzarri ripete più e più volte, non dobbiamo soffermarci sul modulo di partenza, ma a come la squadra lo interpreta (questa cosa va riconosciuta anche a mister Edy Reja). Pep Guardiola, che a parer mio è il miglior allenatore in circolazione per vittorie e per come fa giocare le sue squadre, dice che in novanta minuti il Barca si dispone per più e più volte con una difesa a TRE, poiché i due terzini, Abidal e Dani Alves , tendono ad alzarsi sulla linea dei centrocampisti, mentre nel frattempo Busquets o Mascherano si abbassano sulla linea di Puyol e Piquet.
Quindi si forma una difesa a tre composta da dx a sx con Puyol, Busquets, Piquet e un centrocampo a quattro formato sempre da dx a sx con Dani Alves, Xavi, Iniesta, Abidal e i tre fenomeni in attacco Messi, Pedro, Villa. Questo quando il Barca è in possesso del pallone, appena la squadra avversaria però entra in possesso della sfera Busquets si alza e i due terzini si abbassano, riformando il 4-3-3 di partenza.
Ora guardiamo cosa accade al Napoli; gli azzurri si schierano in partenza con il 3-4-3 quindi con Campagnaro, Cannavaro e Aronica; Maggio, Pazienza, Gargano e Dossena, a centrocampo e i tre demoni Lavezzi, Hamsik e Cavani a dettar legge in avanti. Questo è l’atteggiamento che rimane invariato in fase di possesso palla anche se il mister chiede a Campagnaro e Aronica di appoggiare l’azione, ma anche Puyol e Piquet lo fanno. Al momento che i nostri avversari prendono possesso della sfera uno dei due esterni se non entrambi, in casi particolari, si abbassano sulla linea difensiva, in genere è uno solo in modo da poter riproporre con velocità l’azione sull’altro versante; quindi in fase di non possesso ci schieriamo con Maggio, Campagnaro, Cannavaro e Aronica oppure nel caso inverso Campagnaro, Cannavaro, Aronica e Dossena tenendo a cantrocampo Gargano, Pazienza e uno tra Maggio e Dossena.
Quindi la differenza tra i due schieramenti è che mentre i barcelloneti partono con lo schema di non possesso, per poi cambiarlo appena hanno tra i piedi il pallone, nel Napoli si parte con lo schema di possesso per cambiarlo in fase di copertura.
Questo è la prima cosa che accomuna le due compagini negli schemi difensivi sia in fase passiva che attiva.
Con questo oggi ho finito, la prossima volta vi parlerò degli schemi offensivi che accomunano le due squadre e ovviamente vi parlerò anche quali sono le differenze, ma vi consiglio di leggerli insieme, per vedere come sono simili le due squadre.
Alla prossima.
Alessio Guidone