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Giostra scudetto o pass europeo?

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Moratti e De Laurentiis in attesa di scontrarsi sul campo hanno abbondantemente occupato il video di fine anno e la cosa più buffa – concedetemelo – è stato il trionfo mediatico del presidente dell’Inter, traboccato sui giornali amici come se la cacciata del tecnico Benitez fosse un insignificante errore di percorso e la chiamata di Leonardo sulla panchina nerazzurra, come una sorta di moderna scoperta dell’America. Certo, aveva già avuto voglia di ingaggiarlo a giugno scorso ma chissà – disse don Abbondio – quali impedimenti dirimenti. Il patron del Napoli, invece, s’è trastullato con una seduta spiritica di fine anno chiamando intorno a sé, sul video, tutti i grandi navigatori ed esploratori ingaggiati per disegnare nuovi percorsi per il calcio italiano e continentale, come l’abolizione delle Coppe e il varo di un megacampionato d’Europa, che dieci anni fa piaceva anche ad Adriano Galliani ma poi è finito lì, fra le sparate futuribili che non tengono alcun conto della realtà. Una grande riforma sarebbe – lo dico a De Laurentiis – tornare al campionato di serie A con 18 squadre, magari anche sedici, per far giocare le società meglio attrezzate anche economicamente e per ridurre le spese di gestione. Ma queste sono chiacchiere e basta, chissà quant’altre volte le sentiremo risuonare nell’etere sovraffollato del calcio mondo. Guardiamo invece alla vecchia Befana, in onore della quale si giocherà una giornata di campionato a ridosso dell’altra, subito contraddicendo il buon senso di ADL, mentre a MM non gliene frega niente: lui non vede l’ora di poter esibire il suo Leonardo, per ora la grande novità del Campionato di Gennaio insieme al Cassano del Milan. E il Napoli? Il Napoli sta con i piedi a terra, ripropone Lavezzi reduce dall’infortunio e il resto – me l’auguro – tutto di vecchio: i gol di Cavani e Hamsik, l’entusiasmo del gruppo, in attesa che il mercato di gennaio contribuisca a far crescere la fiducia del tecnico, per ora saggiamente impegnatoa vivere alla giornata. È il momento, infatti, di non lasciarsi prendere da frenesie innovatrici: il Napoli ha vinto l’alloro di squadra più quadrata e resistente, il suo ruolino di marcia è favoloso, l’atteggiamento della squadra rivela l’antica solidarietà del gruppo, ch’è il vero valore aggiunto della gestione di Walter Mazzarri. Giovedì l’Inter a San Siro, domenica la Juventus al San Paolo. Mi stupisco che De Laurentiis non abbia sottolineato adeguatamente la follìa di questo accoppiamento, ma forse va bene così: il Napoli dell’Ultimo Minuto ha un’occasione straordinaria per mostrare se può partecipare alla Giostra dello Scudetto o accontentarsi di un passaporto europeo. Ce la metta tutta, e con prudenza, perché a parte le battute di circostanza ai potenti un Napoli Tricolore nell’anniversario dell’Unità non piacerebbe. Per carità, è solo un’osservazione maliziosa. Quel che di certo sappiamo, invece, è che un Napoli di vertice non piace all’Inter dell’avventuroso Leonardo, non alla Juventus del giovane ambizioso Agnelli, né alla Roma che sta per diventare americana. Solo il Cavaliere potrebbe giovarsi di un exploit degli azzurri, se non altro per dire che il Problema Napoletano, in qualche modo, l’ha risolto…
Italo Cucci per “Il Roma”

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