NAPOLI, 10 gennaio 2011 – Il risveglio dei napoletani è stato più dolce grazie alla tripletta con la quale Edinson Cavani ha steso la Juventus e permesso agli azzurri di accorciare le distanze dal Milan capolista. Il Matador è il nuovo idolo dei tifosi, superando per popolarità Lavezzi. Non a caso è finito sul presepe e gli hanno già dedicato una pizza e, da oggi, anche una canzone (“Alza le mani…arriva Cavani”, firmata dal cantautore Luca Sepe, clicca qui per sentirla).
doppia cifra — Per lui, del resto, parlano i numeri. De Laurentiis in estate aveva detto: “Prenderemo un attaccante da doppia cifra, con il 2 davanti”. Nessuno aveva pensato si trattasse di Cavani, che con il Palermo al massimo ha realizzato 15 gol nelle ultime due stagioni. Invece, nei primi sei mesi napoletani il Matador è immediatamente arrivato a quota 20. Ben 13 le sue realizzazioni in campionato, mentre 7 reti le ha messe a segno in Europa League (compresa quella decisiva per il passaggio ai sedicesimi al San Paolo contro la Steaua). Se si considerano anche i gol segnati con la sua Nazionale, l’uruguaiano è addirittura già a 25 reti stagionali. Segna in tutti i modi: di destro, sinistro ma anche di testa, da centravanti vero. Comprato 16 milioni dal Palermo, con Moratti che ora lo rimpiange (leggi l’intervista)) la sua valutazione – secondo “rumors” inglesi – è arrivata a 30 milioni. Ma le sirene della Premier per ora non attirano Edi e De Laurentiis sottolinea orgoglioso: “Non lo vendo nemmeno per 50 milioni”.
Arma letale — Merito suo e di Walter Mazzarri, che gli ha cambiato ruolo spostandolo al centro dell’attacco: “Non gli si può chiedere di rientrare sempre, altrimenti perde lucidità sotto porta – dice l’allenatore azzurro -. Del resto, lui è un generoso, e già si sacrifica troppo per la squadra”. Nei sedici metri, invece, Cavani ha dimostrato di poter essere letale. I suoi movimenti repentini mettono in imbarazzo i difensori, come accaduto ieri a Chiellini e Bonucci. Cavani finta spesso di attaccare il primo palo, per poi staccarsi dalla marcatura. Un taglio “back door” cestistico che gli permette di trovarsi alle spalle dei suoi guardiani, in posizione perfetta per battere a rete. Con un Cavani così, è possibile sognare: “Quello di quest’anno è un campionato davvero atipico – ha detto Pazienza a Sky -, in cui può succedere di tutto. Alla fine la differenza la fanno gli episodi e noi cercheremo di portarli dalla nostra parte. Cavani? Mi ha sorpreso, non me lo aspettavo così forte”.
Gianluca Monti