NAPOLI (12 gennaio) – «Stiamo vivendo un ottimo momento, ma non godiamo troppo. Il meglio deve ancora venire». Lo ha detto il direttore generale del Napoli, Marco Fassone.
«Il nostro presidente ha grandi idee e posso dire che nei nostri confronti c’è riconoscenza e rispetto per quello che stiamo facendo». Negli ultimi quattro anni, il Napoli è al quarto posto per investimenti fatti: «Arrivavamo da categorie inferiori e ci siamo dovuti adattare. Ma abbiamo speso sempre nel rispetto del fair play finanziario. Il monte ingaggi – ha sottolineato il dg – è una nostra priorità, è un terzo circa degli introiti complessivi della società. Platini ci cita spesso come esempio virtuoso. Le nuove regole Uefa prevedono un controllo rigido dei bilanci per la partecipazione alle coppe europee. Noi siamo già molto avanti per la nostra gestione della società. Questo non impedisce di investire sul mercato. Ovviamente non cediamo i prezzi pregiati. De Laurentiis ha sempre trattenuto i suoi campioni e non intende venderli».
Per quanto riguarda il numero di spettatori, il club azzurro è terzo dopo Inter e Milan. «Le presenze al San Paolo ci danno una dimensione internazionale. Ha un’importanza straordinaria per noi questa classifica – ha continuato. Loro forse hanno più tifosi nel complesso, i nostri hanno una qualità diversa e il successo del merchandising lo dimostra. La passione è travolgente».
Per Fassone «serve un calendario internazionale armonizzato. A luglio, ad esempio, mentre cominceremo il ritiro, i sudamericani saranno impegnati in Coppa America e torneranno soltanto ad agosto. Non faccio pronostici, ho dei sogni, mi auguro si possano avverare. Resto con i piedi per terra, certo mi piacerebbe disputare un girone di ritorno all’altezza di quello d’andata». Il presidente De Laurentiis più volte ha parlato di un ‘modello Barcellonà.
«È un progetto che lo convince moltissimo. Il settore giovanile è un nostro punto di forza, stiamo facendo delle cose. Dovremmo concentrare tutte le nostre squadre in un unico polo. Mi auguro che nel 2011 i progetti possano trovare concretezza». Ultimo argomento trattato il futuro del San Paolo: «I tempi sono abbastanza lunghi, a breve cambierà il governo della città. Faremo delle valutazioni a tempo debito. In Italia non c’è una rapidità sulla situazione stadi. Un miglioramento del San Paolo è importante, potrebbe esserci una piccola ristrutturazione».
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