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“Febbraio nero”: occhio all&#39arbitro

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Attenzione. Massima deve essere l’allerta ora che inizia il fatidico febbraio. Un mese decisivo per tutti quelli che sono gli obiettivi che le società si propongono di raggiungere all’inizio della stagione. E guai a quelle che si intromettono a campionato in corso. Vogliamo pensare che sia stato solo un caso una maledettissima congiuntura avversa. Magari una serata storta, quella vissuta dal signor Paolo Valeri mercoledì nella sua disastrosa direzione di gara tra Napoli e Inter. Un bel po’ di sviste, tutte a sfavore della squadra di Mazzarri, che hanno avuto come effetto il mancato passaggio di Cannavaro e C. alle semifinali della competizione tricolore. E nel doppio confronto con la Roma, chi può dirlo che la finale non potesse essere appannaggio della formazione-sorpresa di questa stagione? La storia insegna che da febbraio a maggio, certi valori ritornano a galla per il valore (sulla carta) espresso in termini di prezzo d’acquisto dei calciatori. Vogliamo sperare che non ci sia il bis di quanto accaduto un anno fa, guarda caso di questi tempi. Guarda caso sempre con gli arbitri ad assurgere al ruolo di protagonisti. In negativo, a sfavore degli azzurri. Da Valeri a Damato, l’errore è sempre a danno dei soliti noti. Quasi un anno fa, era il 7 febbraio, iniziò il calo della squadra di Mazzarri in classifica. Prima di quel Napoli-Udinese, il Napoli era stabilmente in classifica, mentre formazioni come la Juve erano in ritardo: Madama, sarà sempre un caso, cominciò ad usufruire di tutta una serie di calci di rigore nella speranza (poi vana) di chiudere la stagione in zona Champions. Al Friuli sull’1-1 Damato negò un rigore netto per il fallo di Isla su Maggio, autore del pari dopo il vantaggio di Di Natale. Niente penalty e cartellino rosso per l’esterno azzurro: decisione contestata e che determinò il definitivo 3-1. Dopo quel match, gli azzurri non vinsero più per altre sei partite (quattro pareggi, due sconfitte) e addio sogno Champions. Massima allerta, quindi, sulla direzione di gara del signor Rocchi oggi contro la Sampdoria e di tutti gli altri arbitri che incroceranno il Napoli fino a fine marzo. Saranno due mesi di fuoco, alla luce delle attuali posizioni in graduatoria, con l’Inter e la Juve momentaneamente in Europa League. Vogliamo rischiare di essere malpensanti, essere tacciati di visionari, essere presi per quelli che vedono streghe e ombre ovunque. Siamo anche disposti a fare ammenda e dire un giorno “non era come temevamo”, piuttosto che accettare passivamente gli effetti di un’umana quanto insopportabile sudditanza psicologica. Però, non affibbiateci il marchio del vittimismo cosmico che affligge tutti i sudisti, da Napoli in giù. In genere, chi ci attribuisce il complesso di inferiorità, lo fa per deviare le attenzioni sui misfatti e le ingiustizie che, soprattutto nel calcio, penalizzano quelli che non hanno santi in paradiso. In previsione di ciò, auguriamoci che gli azzurri vadano oltre i sospetti, che siano più forti degli errori arbitrali. Quelli scientifici e partoriti dalla paura di non fare carriera.
Raffaele Auriemma per “Il Roma”

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