E’ un Ezequiel Lavezzi assolutamente entusiasta, di Napoli e dell’ambiente partenopeo, quello che confida al quotidiano argentino El Clarin le sue impressioni e soprattutto le sue aspettative per la stagione in corso: “E’ difficile da spiegare l’amore che la gente mi dimostra. Bisognerebbe essere qui per capire. Io potrei raccontarvi mille storie di questo affetto, ma forse non capireste o non mi credereste. E’ come una malattia. E’ incredibile il livello di attenzione di cui sono fatto oggetto. Ma andiamoci piano con qualsiasi voglia di avvicinarmi a lui: Maradona è stato e rimane il calcio, io sono semplicemente un calciatore. Però qui sono amato dalla folla, è come se attraverso me volessero rivedere lui. So di essere un idolo, ne sono fiero, ma lasciamo perdere el Pibe de Oro”.
Anche perchè, per arrivare a Maradona,manca almeno uno scudetto. Un sogno che il Pocho non ha però alcuna intenzione di abbandonare prima di esserselo giocato del tutto: “Lo scudetto dipende soprattutto da noi. Dobbiamo innanzitutto convincerci delle nostre forze, avere maggiore considerazione delle nostre qualità. Dobbiamo smettere di avere paura delle grandi squadre, contro le quali a volte abbiamo giocato con un pizzico di timore. E’ questo l’unico, grande difetto che abbiamo mostrato in questa fase di stagione. Chiaro che i tifosi vogliano rivivere i giorni meravigliosi di Maradona, ma noi dobbiamo tenere i piedi per terra e giocare ogni partita come se fosse l’ultima. Però ciò che sapremo fare dipenderà innanzitutto da noi stessi. Il mio futuro? Per il momento voglio restare qui, ma non sono uno che dice non andrò mai via, perché so come va il calcio. Vorrei finalmente giocare in una grande squadra ma questo non significa che lascerò Napoli”.TuttoMercatoWeb