Ci siamo. La rincorsa può avere inizio. L’inaspettato 0-0 di San Siro, infiamma la sfida che i partenopei sosterranno al Bentegodi contro il Chievo dell’ex Bogliacino. Una gara delicata, ma che potrebbe, in caso di vittoria, permettere agli azzurri di dimezzare il distacco dalla vetta da quattro a due punti.
Uno stimolo in più per continuare a far bene, a stupire, in un campionato mai così equilibrato da almeno un decennio. Gara, dicevamo, insidiosa quella in terra veneta. Il Chievo, dopo un periodo grigio, ha ritrovato la luce grazie al successo esterno di Brescia, ritrovandosi addosso il ruolo di guastafeste del torneo. E il Napoli, in tal senso, ne sa qualcosa, visto che, già all’andata, i clivensi ebbero il merito di espugnare un San Paolo ammutolito dalle prodezze di Sergio Pellissier.
Eravamo a settembre, agli inizi del campionato, e da quel giorno ne è passata di acqua sotto i ponti. Gli azzurri attraversano un momento straordinario sul piano del gioco e dei risultati, il trend dei partenopei è da grande squadra e nulla quindi preclude alla banda Mazzarri di mettere a segno un’altra storica impresa.
Soltanto due gli indisponibili (Luciano e Marcolini, ndr) in casa gialloblè. Pioli si affida al solito 4-3-1-2: davanti a Sorrentino, difesa composta da Frey, Cesar, Mandelli e Mantovani. A centrocampo, Fernandes, Rigoni e Constant saranno i tre centrali con Bogliacino libero di agire alle spalle del tandem composto da Moscardelli e Pellissier.
Assenze importanti invece per Walter Mazzarri, che oltre agli infortunati di lungo corso Grava e Vitale, deve rinunciare a Yebda (infortunio lieve per lui, ndr) e agli squalificati Lavezzi e Mascara. Davanti a De Sanctis, torna tra i titolari Aronica, assieme a Campagnaro e Cannavaro. A centrocampo, anche Pazienza ritrova una maglia da titolare al fianco di Gargano, con Maggio a destra e Dossena a sinistra. In avanti, assieme ad Hamsik e Cavani, ballottaggio tra Sosa e Zuniga, con il principito lievemente favorito sul colombiano.
Primo ostacolo da tenere d’occhio sarà sicuramente il terreno di gioco. Di questi tempi, col freddo che c’è, sul manto erboso del Bentegodi è davvero difficile orchestrare bel gioco. Un vantaggio per chi, come il Chievo, punta tutto sul pressing, sul dinamismo e sulla fisicità. Una squadra quadrata che potrebbe creare i maggiori pericoli soprattutto a centrocampo, lì dove, in casa azzurra, entrambi i centrali non hanno avuto grosse occasioni per tirare un po’ il fiato. È qui che l’apporto di Cavani, ma dello stesso Hamsik, potrebbe risultare determinante ai fini del risultato. Altro pericolo rappresentato dagli inserimenti di Bogliacino, sempre puntuale nel farsi trovare pronto non solo al centro, ma anche sulle fasce, quando c’è da scodellare palloni invitanti in mezzo. Sfida nella sfida per Cannavaro e Campagnaro, alle prese, rispettivamente, con Pellissier e Moscardelli.
In fase di possesso, con l’assenza di Lavezzi, è sulle fasce che il Napoli punterà a far sua la partita: Maggio da una parte e Dossena dall’altra, con l’ausilio di Hamsik e Sosa, tenteranno, quanto più possibile, di tenere bassi i dirimpettai Frey e Mantovani, così da garantire un certo predominio in fase di spinta.
Come con l’Inter, seppur con le dovute proporzione, maggiore accortezza bisognerà porre sugli sviluppi dei calci piazzati. Mandelli, Fernandes, Cesar sono solo alcuni dei giocatori capaci di far male nel gioco aereo.
Arbitrerà l’incontro Daniele Orsato della sezione di Schio. Guardalinee Ghiandai e Giordano. Quarto uomo Pierpaoli. Fischio d’inizio alle 20:45.
Francesco Auricchio