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Auriemma: Trio meraviglia, senza non si può

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Non è la stessa cosa. Se non c’è il “trio meraviglia” funziona tutto male e talvolta non si vince. San Paolo docet: nelle ultime sette partite, un solo pareggio e sei vittorie, tutte firmate da Hamsik e Cavani. Ma Lavezzi no. Il Pocho manca dal tabellino dei marcatori a Fuorigrotta, ormai da tre mesi e mezzo. Un’eternità. Magari anche un’assurdità, alla luce degli otto assist forniti finora, sei dei quali beneficiati dal Matador. E il conto non torna soprattutto ripensando all’impegno frenetico con il quale l’argentino affronta tutte le partite. La platea del San Paolo ha ancora negli occhi quella magia che stregò Abbiati, ma che non fu sufficiente e rimontare lo svantaggio contro il Milan. L’unico lampo del Pocho tra le mura amiche si perde nella notte dei tempi: era il 25 ottobre, 103 giorni fa. Dopo di allora hanno fatto visita al San Paolo il Parma, il Bologna, poi Palermo, Lecce, Juventus, Fiorentina, Sampdoria, oltre allo Steaua. Diciannove punti conquistati, un solo gol subito e 16 segnati. Cavani ne ha messi dentro 11, Hamsik 3, Lavezzi nessuno. E allora, sotto con il Cesena, una delle quattro squadre alle quali il Pocho ha fatto gol fuori casa in questo campionato (Brescia, Cagliari e Bari le altre tre), sempre con il massimo risultato possibile per il Napoli. La tifoseria ha già smaltito la delusione scaligera, avendo all’orizzonte l’obiettivo di riprendere il volo per difendere il secondo posto, strenuamente raggiunto in 23 giornate e seriamente insidiato dalla rimonta interista. Tutti hanno collegato il passo falso di mercoledì con l’assenza del folletto argentino: segnerà col contagocce, ma Lavezzi costruisce gol come pochi in Italia. ieri Mazzarri ha ricordato che tutta la squadra era scesa in campo spenta contro il Chievo, ma vuoi mettere se lì davanti ci fosse stato il Pocho ad ubriacare la difesa avversaria con finte e scatti da vero giocoliere? Oggi torna, in pompa magna e con il compito di ricomporre il “trio meraviglia” da tutti temuto in serie A. I primi ad esserne compiaciuti sono gli altri due tenori, Hamsik e Cavani, da sempre grati al Pocho per l’abilità nel metterli nelle condizioni andare a bersaglio. Il Napoli deve scuotersi subito, così da non perdere il contatto con la vetta e per ritrovare la convinzione scalfita al Bentegodi. Un Pocho ancora più pimpante dopo i pianti partenopei di cui è stato destinatario all’indomani della sua assenza in quel di Verona. Si sentirà ancora più determinante, più uomo-squadra, più motivato a spendere ogni energia in una domenica apparentemente di spensierato galoppo ed invece insidiosa per la rabbia che in questo periodo della stagione sfoderano le squadre disperate dal bisogno di fare risultato. Con 21 punti in 23 partite, il Cesena è una seria candidata al baratro. La media è da retrocessione. Prospettiva confermata anche dall’attuale posizione in classifica: terzultimi, ma a soli due punti di distacco dal Catania quartultimo. In undici sfide esterne, i romagnoli ne hanno vinto una soltanto, in casa della diretta concorrente Brescia il 6 gennaio scorso. Tre quelle pareggiate e ben sette le sconfitte, otto i gol fatti e 17 quelli incassati. Numeri da far di loro un sol boccone, ma occhio alla tattica dell’allenatore Ficcadenti. L’esperienza insegna che gli avversari temono il Napoli, tanto da stravolgere i loro moduli. Pocho, allora tocca a te rovinare i loro progetti.
Fonte: Il Roma

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