NAPOLI, 17 febbraio – Le sette della sera: e mentre intorno Napoli si nasconde sotto scrosci d’acqua, la tensione – l’emozione? del senor Giuseppe Rossi, mica uno qualunque, comincia ad annunciarsi. Ventiquattore alla sfida con Cavani e Lavezzi, con le tentazioni del passato, con la insidie d’una avversaria che Garrido etichetta senza indugi da « far paura, però apertissima » , al bomber d’esportazione – un po’ italiano, un po’ spagnolo e un po’ americano – piovono addosso le luci della ribalta. E’ la notte delle stelle, tra cui la sua.
Rossi, che effetto fa?
«Non ho mai giocato a Napoli, ma so quanto sia bello farlo in questo stadio. Comincio a sentire il clima della partita e sono convinto che una partita giocata qui sia diversa, finisca per lasciare il segno in chiunque. L’entusiasmo lo senti sempre, ben prima di cominciare».
Lo stadio dei sogni, per alcuni
«Non dei miei, non in assoluto intendo dire; però ci tenevo a scoprire da dentro il san Paolo. E’ lo stadio di Diego, sul quale inutile mi sbilanci anche io. Ha regalato tanto alla gente: e tutti sanno tutto di quei momenti».
Come se la passa, dopo la febbre?
« L’influenza è cancellata: in questo momento, mentre vi sto parlando, mi sento al 90 per cento. Ma sono certo che quando si scenderà in campo sarò al 100 per cento. Pronto per la partita».
Come sa, lei poteva essere «napoletano ».
«Non giudico le voci del passato, mi limito a far considerazioni su quanto avvenuto. Ora penso solo a questo doppio confronto e, quindi, a far bene per il Villarreal».
In sessantamila contro…
«E sarà un gran bello effetto. So già che per me i primi minuti saranno complicati, però poi basterà rompere il ghiaccio e la gara prenderà il sopravvento. Ma voglio viverle queste sensazioni, prima di raccontarle».
Rossi contro Cavani, niente male.
«Sarebbe un errore limitare una sfida così importante ad un match tra due calciatori. Il Napoli è anche Lavezzi, è tanti altri calciatori ancora; e pure il Villarreal. Certo, l’uruguayano sta facendo una stagione impressionante, segna sempre, trascina. Ma pure il pocho…. ». Corrieredellosport