Mi aspetto che in giornata Abete e Nicchi esprimano… solidarietà al Cagliari e al Chievo vittime degli errori arbitrali in occasione di Inter-Cagliari e di Chievo-Milan. Alla Juventus, dopo l’errore di Morganti durante Palermo-Juventus, il giorno dopo arrivarono quasi le scuse di Abete e Nicchi. Possibile che i due non facciano lo stesso con Cagliari e Chievo. Quel giorno, i due evidenziarono pubblicamente l’errore di Morganti. Possibile che adesso non facciano lo stesso con gli errori ancora più evidenti di Celi e e di Banti?
In netto fuorigioco il gol dell’Inter, chiaramente con la mano il primo del Milan. E Banti era ben piazzato per vedere, per valutare, per annullare. Se non ha annullato quel gol un motivo ci dovrà pur essere. Escludendo la malafede, resta l’incapacità a decidere. In tal caso non può più arbitrare, non è affidabile. Ne va della regolarità del campionato. In caso contrario bisognerebbe pensare ( e in molti già lo pensano e lo dicono, come Sorrentino, il portiere del Chievo: “L’arbitro ha visto, ma le grandi hanno un regolamento a parte” o come Biondini del Cagliari: “Abbiamo giocato in undici contro dodici!”) che esistono regole per Milan e Inter (e per la Juventus, aggiungerei) e regole per le altre squadre del campionato. Il problema più grande è che anche a mente fredda qualcuno mette in dubbio l’evidenza.
Xavier Jacobelli ha scritto che “il Napoli è stato tartassato e l’ingiustizia sportiva rovina la lotta per il campionato”. Stefano Agresti è egualmente esplicito e significativo sul Corriere dello Sport: “Dopo quello all’Inter, arbitri regalo anche al Milan”, ed ancora “… Non si scandalizzi e non s’indigni Nicchi se parliamo ancora una volta di sudditanza psicologica; non si arrabbi il designatore Braschi se diciamo che i suoi arbitri vacillano quando vedono le maglie dell’Inter e del Milan. Sono i fatti a raccontare questa verità. Una verità scomoda per tutti, a cominciare da chi compete con le grandi e vuole – anzi vorrebbe – battersi con loro ad armi pari”.
Il Napoli e la Lazio si ritrovano a giocare contro gli avversari in campo ed anche contro avversari fuori del campo. La corsa diventa impari, è missione impossibile. Sono cuorioso di vedere, a proposito della Lazio, se ci sarà prova televisiva per il laziale Kozak che ha scalciato Glik da terra. L’arbitro non ha visto e non ha sanzionato il gesto violento. Le telecamere l’hanno immortalato.
E’ giusto ricordare quanto il 7 febbraio disse Luciano Moggi: “De Laurentiis si accorgerà anche lui dei poteri forti nel calcio se mai si troverà a essere vicino a vincere qualcosa”. E’ giusto ricordare anche quanto detto ultimamente da Aldo Agroppi: “Lo scudetto al Napoli non glielo faranno mai vincere”.
A tal proposito, a dimostrazione che il problema arbitrale è vecchio, non dimentichiamo che senza la direzione di Rizzoli in Napoli-Milan, oggi la classifica sarebbe diversa: il Milan non avrebbe vinto al San Paolo e Napoli e Milan sarebbero almeno a pari punti.
A Mazzarri va dato atto che nonostante non disponga di un organico folto, qualitativo ed esperto come quelli di Milan, Inter, Roma e Juventus, nonostante tanti arbitraggi abbiano danneggiato il cammino della sua squadra, il Napoli è secondo in classifica, ha 11 punti in più rispetto al precedente campionato, guarda dall’alto tante rivali che in avvio di torneo erano considerate più forti e competitive ed è l’unica italiana impegnata ancora in Europa League.
Vittorio Raio per “Radio Marte”