In noto editorialista sportivo della Repubblica è intervenuto sul caso dei gol irregolari che hanno permesso a Milan e Inter di vincere nell’ultimo turno di campionato: “Milan e Inter, a questo punto, potrebbero chiudere la discussione sulla reale entità del recupero in classifica dell’Inter, discussione condotta soprattutto da Galliani e Leonardo. Potrebbero aprirne un altro, di stretta attualità. È meglio passare in vantaggio dopo sette minuti con un gol chiaramente irregolare (fuorigioco) oppure dopo 19 minuti con un gol altrettanto irregolare (braccio di Robinho)? Al dibattito non conviene invitare il Cagliari e il Chievo, che pur meritando il pareggio hanno perso. In questo senso, il Campionato sta sempre più assomigliando all’Italia: ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri, se preferite, meno considerati e tutelati. Robinho che si aggiusta il pallone con il braccio sinistro prima di infilare Sorrentino l’ha visto più di mezzo stadio ma non Banti, pure vicino all’azione, néi suoi assistenti. Succede e succederà ancora, e chi si scandalizza più per queste cosucce? Più grave, a mio parere, la responsabilità di una gestione disciplinare a senso unico. Nulla da ridire sui cartellini gialli al Chievo (uno poi, doppio, porterà all’espulsione, giustaa sua volta, di Cesar). Ma c’erano anche tre cartellini gialli contro il Milan. In ordine cronologico per Van Bommel, Merkel e Boateng. Banti non li ha estratti. Se vogliamo, una differenza tra Milan e Inter c’è ed è a favore del Milan. L’Inter ha badato a difendere il vantaggio, consegnando il campo di San Siro a un Cagliari spuntato. Pure il Milan ha pensato di vivere di rendita, ma, una volta raggiunto, si è ribattuto in avanti alla caccia dei tre punti. E li ha trovati, grazie a un assolo di Pato: dribblato Morero, tiro angolato, palo interno e gol. Poi il brasiliano è andato a festeggiare davanti alla panchina del Chievo, non alla sua, che evidentemente non gradisce. Né per sedercisi sopra mentre gli altri vanno in campo, né per festeggiare.”
Fonte: Repubblica