Febbraio 28, 2011
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Il countdown è ufficialmente iniziato. Una notte mista tra insonnia da ansia prepartia e sogni di una serata di gloria ed ecco che questo giorno tanto atteso è nato. E’ il giorno, è la partita, una gara diversa da tutte le altre giocate negli ultimi vent’anni. C’è chi queste gare le aveva vissute, chi ne ha un ricordo sbiadito e chi invece si è dovuto accontentare dei racconti, dei filmati sgranati in cassetta poesia pura di una calcio anni 80′ adesso lontano ricordo, fagocitato dalla tv e dall’alta tecnologia. Ti avevano parlato di Diego Armando, di un’ infallibile divinatà in campo, ti avevano raccontato con orgoglio e con tanta nostalgia di quel numero 10 che meglio non poteva rappresentare Napoli nei suoi anni vincenti, con la sua sfrontatezza, il suo estro, la sua irriverenza, un figlio di questa città che per errore era nato in un sobborgo di Lanus. Ti avevano raccontato delle sfide al Milan, degli scudetti, dell’euforia collettiva che invase la città in quei momenti indelebili sulle mura di una Napoli sempre pronta a distruggere, ma capace di consevare nel suo grembo i ricordi più belli. Basta girare per strada. Ti avevano raccontato che uno come Diego non sarebbe mai tornato, che uno così non sarebbe mai più nato. Ti avevano raccontato il giusto. Nessun maggior dolore che ricordare il tempo felice nella miseria, ed ecco che quei ricordo si infrangevano su una attualità fatta di retrocessioni in B da coprirsi la faccia, carte in tribunale e l’inferno della C. E’ tutto così lontano adesso. Un Napoli che a 12 giornate dal termine ha la possibilità di giocare una gara come quella di San Siro, con la leggerezza di chi non ha davvero niente da perdere. Racconteremo comunque di una squadra straordinaria, capace di riaccendere speranze sopite, di far battere il cuore più forte di altre annate, di toglierti il sonno in attesa di una gara che tutti aspettavano da vent’anni, per poterla vivere, per poterla ricordare, comunque vada. Racconteremo del Napoli di Mazzarri ai nostri nipoti, di un Napoli che non mollava mai è già da adesso, a prescindere da tutto, si è meritato di essere raccontato… TMW.
