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Allenamenti antistress a Castel Volturno per il Matador

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Non segna da quattro partite, tra campionato e Europa League. Troppe, per il Matador Cavani, che con i suoi 20 gol già in cassaforte ha abituato i tifosi del Napoli a una media di una rete a partita. Ecco che in vista del Brescia, per rivitalizzare l’affaticato talento uruguagio (che non ha quasi mai riposato dall’inizio del campionato) arrivano appostiti allenamenti antistress a Castelvolturno. Cavani ieri ha riposato un po’ di più con altri «titolarissimi» non prendendo parte alla consueta partitella.
Le cause del lieve calo realizzativo della macchina da gol uruguayana? Innanzitutto umane: un momento di appannamento può capitare a chi ha segnato 27 gol in soli 5 mesi. In generale c’è anche un altro fattore: le squadre di Mazzarri tra febbraio e marzo hanno spesso un fisiologico calo fisico per poi riprendersi in primavera (d’altronde gli azzurri corrono senza sosta da agosto, avendo giocato in media quasi ogni 3 o 4 giorni).
L’assenza del suo partner ideale in attacco, Lavezzi, nelle ultime partite, ha anche influito: il pocho è forse l’unico in squadra che tagliando le difese avversarie e attraendo più di un difensore avversario su di sé, crea gli spazi ideali per gli inserimenti del bomber di Salto.
Ultimo fattore, da non trascurare, è il condivisibile stress che Cavani sta accumulando in questi giorni a causa del suo trasloco da Lucrino a Quarto. Ebbene sì: il Matador ha lasciato il litorale per l’entroterra flegreo. A Quarto abiterà in un villino con giardino, anche se non avrà più la vista sul mare. Alla fine ha vinto il gatto, quello che «perseguitava» la moglie Maria Soledad in dolce attesa, che faceva incursioni nel giardino dell’appartamento di Lucrino.
Intanto, in questi giorni, per il bomber arriva un motivo di soddisfazione dal punto di vista editoriale: il 15 marzo sarà nelle librerie la sua biografia pubblicata da Mondadori, dal titolo «Quello che ho nel cuore. Vita, calcio e fede», nella quale il Matador racconta il suo credo religioso evangelico e la sua vita professionale, dagli esordi fino all’approdo all’ombra del Vesuvio.
Corriere del Mezzogiorno

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