Marzo 4, 2011
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CASTELVOLTURNO – Un’ora a rapporto con gli azzurri, prima di girare definitivamente la pagina di Milano. Mazzarri ha voluto parlare con i suoi giocatori, prima di dedicarsi all’immediato futuro, il Brescia. Un futuro ormai prossimo che si lega però a quel passato difficile da digerire, la sconfitta di San Siro, in chiave tecnica per alcune scelte discutibili, soprattutto quella di Beppe Mascara nei panni e nel ruolo di vice Lavezzi, un esperimento bocciato sul campo, per lo stato di forma approssimativo dell’ex catanese e per il mancato inserimento nei dispositivi tecnico-tattici. Mazzarri d’altronde sa benissimo che nessuno potrà mai sostituire il Pocho: le sue fantasie, i suoi guizzi e le sue invenzioni, fanno parte di un repertorio straordinario, unico nel suo genere e nel personaggio. Del Pocho dovrà però fare a meno anche contro le Rondinelle, per l’ultima volta, giacchè l’argentino dovrà scontare la terza giornata di squalifica.
Gira e rigira, il mister napoletano una soluzione diversa da quella di Mazzarri ce l’ha e sotto sotto si sarà anche rimproverato per non averla adottata a Milano, lunedì sera: Camilo Zuniga, il colombiano che attraversa un momento di forma buonissimo e che meglio si presta – in rapporto a tutti i compagni tra centrocampo e prima linea – ad interpretare un ruolo che più si avvicina a quello del Pocho. Beh, si è capito d’altra parte: il Napoli è Lavezzi-dipendente e Zuniga sarà il suo erede nel Tridente che Mazzarri intende restaurare e restituire alla squadra dopo le ultime divagazioni tattiche, con Cavani e Hamsik in coppia con il colombiano, un tantino più dietro del Matador.
In difesa, è pronto a dare una mano Ruiz, al posto di Aronica e Sosa a centrocampo per Pazienza o Gargano. Tutti gli altri sono confermati. Leggo
