È incredibile come l’imprevedibilità della vita si rifletta nella vicende del calcio.
Quando, in seguito al verificarsi di un brutto incidente, alla vista senza conseguenze, ma con l’ausilio di analisi approfondite è possibile verificare gravi traumi interni, così si è potuto osservare l’esercito azzurro ieri pomeriggio contro un Brescia sceso al San Paolo per fare la sua partita, all’insegna della difesa e possibilmente sfruttare occasioni che inevitabilmente gli si presenteranno, mostrare danni psicologici inattesi ed insospettabili.
I due colpi inferti dal Villareal ed il Milan hanno minato la sicurezza mentale degli azzurri sottraendo ai nostri beneamini quella lucidità di attaccare in velocità gli spazi perdendo così la qualità che li aveva resi letali fino ad ora.
Il pareggio di ieri non è ne merito dei leoni d’Italia scesi a Napoli, ne degli episodi che sono andati tutti come non dovevano andare, ne dell’allontanamento di Mazzarri, ne dei meriti dell’estremo bresciano, il risultato di ieri è arrivato a causa delle proprie paure è della mancanza di freddezza/lucidità dalla tre quarti in su che non è altro che figlia di un’approssimativa condizione atletica di troppi giocatori.
Si sa che tarpate le ali a Mazzarri il 50% è fatto, mancando Lavezzi che riesce a creare superiorità al centro un altro bel 30% è andato, con Cavani, che rispetto all’inizio di stagione arranca se non supportato lì avanti, ecco che il gol diventa solo un miraggio.
Dossena non arriva praticamente mai sul fondo, Maggio si intestardisce nel colpire il marcatore di turno davanti a lui ogni qual volta prova a fare un cross, Gargano sbaglia troppo in fase di costruzione, Hamsik è troppo a luce alterna, Pazienza è troppo timido nell’accompagnare l’azione e Cavani che ci prova fin quando ce la fa: ci prova di tacco fermato in un gol-no gol, dopo pochi minuti, e di destro da fuori, ma il portiere gli nega la gioia ecc…
Chissà se Mazzarri dall’alto della postazione dello speaker è riuscito a capire cosa c’è che non va e che tutto ad un tratto ha fatto si che si spegnesse quella luce che guidava i suoi combattenti che ora si ritrovano a brancolare nel buoi non riuscendo a ritrovare quel sentiero che portava lì in alto?
Walter ha detto che finalmente avrà a disposizione una settimana intera in cui poter lavorare per puntare al riposo, alla riorganizzazione mentale e tecnico-tattica ed un tal Ezequiel che sarà dinuovo finalmente a disposizione.
Domenica sera si andrà a Parma e lì bisognerà dimostrare che la crisi di gioco, che tutti sapevano che prima o poi sarebbe arrivata, è passata senza pregiudicare nulla di quanto di buono costruito fino ad ora.
Iannucci Antonio dal blog di www.fantapazz.com