Parola d’ordine a Castelvolturno: niente drammi. «Un calo ci può stare, veniamo da un intenso periodo di partite. Il Napoli è stato quello che io ho in testa fino alla gara di Vila-Real in Europa League», ha detto Mazzarri, bocciando le prestazioni contro Milan e Brescia, un punto in 180 minuti (era accaduto solo in ottobre: pari a Catania e ko interno con i rossoneri). Neanche un gol contro prima e penultima in classifica, la differenza di valori degli avversari conferma il periodo di appannamento degli azzurri. Di alcuni in particolare. È evidente la flessione di Pazienza e Gargano, i due mediani che tirano la carretta da un anno e mezzo, con pochissime possibilità di riposare. Sono i pilastri nel gioco di Mazzarri, che è intervenuto per fermare la contestazione di una parte della tifoseria nei confronti dell’uruguaiano: «Gargano è un giocatore fondamentale per me». Il turnover Fondamentale. Ma Gargano è stanco e forse stressato, come emerge dalla sua voglia di strafare in campo. Mazzarri e il preparatore atletico Pondrelli concentreranno la loro attenzione su alcuni giocatori in particolare e, al di là delle squalifiche decise dal giudice sportivo Tosel, potrebbero far rifiatare alcuni giocatori. I più stanchi fisicamente e psicologicamente, perché c’è anche l’aspetto mentale da considerare. Il Napoli ha giocato a lungo nella massima serenità, ora deve gestire il terzo posto – quello che assicura la qualificazione diretta in Champions League e quindi una base sicura di almeno 25 milioni tra incassi, contributi Uefa e diritti tv – e difenderlo dall’assalto di Lazio e Udinese, due rivali che giocheranno al San Paolo. Dossena verrà sostituito da Zuniga (ma è in prellarme anche Vitale, ripresosi dall’infortunio) e al posto di Aronica dovrebbe essere schierato lo spagnolo Ruiz, al debutto in campionato. A centrocampo, possibile impiego di Yebda: staffetta con Pazienza o Gargano. Il Matador a secco Cavani è stato straordinario fino a metà febbraio. Ha segnato ventisette gol tra campionato ed Europa League, trascinando il Napoli ai vertici in entrambe le competizioni. Un calo era comprensibile e prevedibile, purtroppo Mazzarri non ha potuto fronteggiarlo in maniera adeguata perché Lavezzi ha subito la squalifica per tre giornate e in panchina non ci sono attaccanti che offrono garanzie fisiche: Lucarelli e Mascara non brillano e non reggono per un’intera partita. I rifornimenti per Cavani sono stati pochi nelle ultime due gare, però contro il Brescia ha calciato tre volte in porta. Domenica sera un gruppo di tifosi lo atteso all’esterno del San Paolo, aveva ritardato l’uscita per sottoporsi al controllo antidoping: applausi e incoraggiamenti, il Matador ha gradito e ricambiato con sorrisi. D’altra parte, soltanto nella partita al Meazza è stato irriconoscibile, non riuscendo a tirare mai verso Abbiati. L’arma Lavezzi I problemi di Cavani non sono da collegare esclusivamente a un calo di rendimento, ma anche all’assenza del suo partner, Lavezzi, fermato dalla giustizia sportiva per lo scambio di sputi con Rosi in Roma-Napoli. Smaltita la delusione per l’eliminazione dall’Europa League e per i due gol falliti a Vila-Real, il Pocho ha lavorato intensamente con i compagni, seguendoli dagli spalti in occasione delle partite contro Milan e Brescia. Per lui è stata studiata una preparazione particolare affinché possa rendere al massimo nelle ultime decisive settimane, anche se la trasferta di fine marzo in America con la Seleccion potrebbe condizionarne il rendimento. L’arma Lavezzi sarà utilissima: per il Napoli e soprattutto per Cavani, che si è sentito particolarmente a disagio senza di lui. Il timore di Allegri Otto giorni fa il Milan ha travolto il Napoli, però il distacco in classifica – 8 punti – non rassicura Allegri: «Ci sono tanti punti in palio, l’Inter ha tutte le carte in regola per lottare fino alla fine e non va estromesso dalla lotta per il titolo il Napoli. Sì, può ancora competere per lo scudetto. Questa squadra sta facendo grandi cose e ha meritato i risultati finora ottenuti». Azzurri ancora da scudetto? Lo pensa anche il ct Prandelli: «Non sottovalutate il Napoli».
Francesco De Luca (Il Mattino)