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Napoli: Alta tensione

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NAPOLI – La rabbia contagiosa, un virus, una iattura, un problema in più per il Napoli. Un mese folle, vissuto sempre al limite: la squadra ha giocato più di tutte in Italia, ma è diventata anche la più nervosa e tesa del campionato. La serie nera sembra non avere fine: dallo sputo del 12 febbraio di Lavezzi a Rosi (in Roma-Napoli), costato al Pocho tre giornate di stop, all’espulsione con conseguente squalifica di un turno a Walter Mazzarri (e 5mila euro di ammenda) in Napoli-Brescia, fino alla rissa di ieri tra Pazienza e un tifoso azzurro a Castelvolturno, che avrebbe accusato il centrocampista di voler andare al Genoa, con Mascara intervenuto a far da paciere; in serata il ds Bigon ha minimizzato l’episodio. In mezzo, tante altre cose negative, come la follia di Roberto Miggiano, tecnico della Primavera e voluto proprio da Mazzarri, squalificato fino al 30 giugno prossimo per l’assurda rissa di Napoli-La Spezia al torneo di Viareggio. Con lui, il portiere Luigi Sepe e Alessio Di Falco. E c’è pure la mini-squalifica a De Laurentiis junior, Edoardo, fino a sabato 15 marzo, per espressioni ingiuriose verso l’arbitro Mazzoleni, sempre in Napoli-Brescia. Infine, la routine, con i diffidati Dossena e Aronica andati inevitabilmente in squalifica. Insommma, un disastro.
C’è tensione nell’aria e il club dovrà correre ai ripari. Per Miggiano e company è scattata l’inchiesta interna, per il Pocho aleggia da tempo una maxi-ammenda. Mazzarri, invece, dovrà calmarsi da solo perchè la sua tranquillità è troppo importante in questa ultima parte di stagione. Il Napoli ha bisogno di calma, di mettere da parte le angherie subite dagli arbitri, le sviste, le decisioni incomprensibili. Anche le critiche inaccettabili piovute da icone del calcio come Sacchi o presidenti poco obiettivi come Corioni. Mazzarri deve riprendere il filo, rimettersi la giacca e rilanciare la corsa del Napoli, apparso comunque stanco e scarico. Ci vuole calma e sangue freddo, ora più che mai, per non rovinare la splendida stagione azzurra, per confermarsi in zona Champions, alle spalle di Milan e Inter. Ieri il tecnico ha fatto sapere di non aver besttemmiato nell’episodio dell’espulsione. Gli hanno creduto tutti, presidente, giocatori e tifosi.
Domenica a Parma in panchina Frustalupi, fedelissimo di Mazzarri, un tipo taciturno. Forse lo stop arriva al momento giusto. Se Mazzarri ricarica le batterie ne gioverà tutta la squadra.

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