Riscatto al Tardini. Questo il monito di Walter Mazzarri e del suo Napoli, in procinto di vivere l’ennesima finale nel capoluogo emiliano. Gara complicata, difficile per i partenopei, costretti a tornare a casa coi tre punti in tasca per tenere a debita distanza le inseguitrici Lazio e Udinese. Il Parma, dal canto suo, seppur per diversa ambizione, condivide la stessa necessità degli azzurri. Seppur partiti con l’appellativo di mina vagante del torneo, gli uomini di Pasquale Marino si sono complicati la vita strada facendo, così, a dieci gare dal termine, i ducali si ritrovano immischiati nella lotta per non retrocedere.
Tanti gli indisponibili per il tecnico siciliano che dovrà fare a meno degli squalificati Paletta e Gobbi e degli infortunati Calvo, Marques, Angelo e Nwakwo. In dubbio anche Amauri e Giovinco. Davanti a Mirante, difesa a tre composta da Zaccardo, Paci e Lucarelli. A centrocampo Modesto e Valiani saranno gli esterni, con Morrone e Dzemaili coppia centrale. Alle spalle del tandem Bojinov-Giovinco, spazio al trequartista ex Livorno e Juve, Antonio Candreva.
Diverse le defezioni anche in casa partenopea, con Mazzarri costretto a fare a meno degli squalificati Aronica e Dossena e degli infortunati Grava e Campagnaro. Recupera, in extremis, Maggio. Davanti a De Sanctis, difesa inedita formata da Santacroce, Cannavaro e dall’esordiente Ruiz. A centrocampo, Yebda prenderà il posto di Gargano al fianco di Pazienza, con Maggio a destra e Zuniga a sinistra. In avanti, finalmente, ritorna il tridente delle meraviglie Hamsik-Cavani-Lavezzi.
Ed è proprio sul Pocho che poggiano tutte le speranze di rivalsa del popolo partenopeo. La sua assenza si è fatta sentire e, dopo il mezzo passo falso col Brescia, è tempo di tornare a vincere per consolidare il sogno Champions. Il ritorno di Lavezzi garantisce maggiore velocità ed imprevedibilità alle manovre offensive azzurre: sarà quindi, attraverso le sue giocate, che il Napoli proverà a scardinare la difesa emiliana.
Il Parma, un po’ per necessità un po’ per filosofia di gioco, proverà a fare la partita, concedendo agli azzurri gli spazi giusti per far male in contropiede. La chiave del match è tutta negli equilibri sulle corsie esterne: in fase di possesso, sia Maggio che Zuniga dovranno appoggiare la manovra per garantire la superiorità numerica ma, allo stesso tempo, dovranno anche rientrare sulla linea difensiva per dare il giusto apporto in fase passiva. Cannavaro se la vedrà con Bojinov (o Amauri), mentre a Santacroce e Ruiz toccherà tener d’occhio Giovinco e Candreva. È dai loro piedi che il Parma crea solitamente i pericoli maggiori, facile quindi prevedere il raddoppio costante da parte degli esterni di centrocampo, con Pazienza e Yebda vigili nel contenere gli inserimenti da dietro dei centrocampisti. Nel caso Amauri riuscisse a scendere in campo, i crociati potranno contare anche sulle grandi doti fisiche dell’italo-brasiliano nel proteggere palla e nel gioco di sponda. Attenzione anche ai calci piazzati: oltre ai tiratori scelti Candreva e Giovinco, gli emiliani vantano ottimi saltatori quali Zaccardo, Paci, Lucarelli, Morrone, Crespo ed Amauri.
Dirigerà l’incontro il Signor Emidio Morganti della sezione di Ascoli Piceno. Assistenti di linea Grilli e Rosi. Quarto uomo Valeri. Fischio d’inizio alle 20:45.
Francesco Auricchio