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"Contro Corrente": Pensiero stupendo

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Eguagliato il record di punti nell’era De Laurentiis. Eguagliato il record del bomber Vojak (22 reti) dal Matador Cavani. Superato il record di vittorie in trasferta (ben otto). Stracciata l’imbattibilità del giaguaro Castellini dal pirata Morgan De Sanctis. Numeri ineccepibili di una stagione che fa già storia a sé. Ma c’è ben altro. Oltre ai freddi numeri, c’è da mettere in cascina tutti i tabù sfatati dalla banda Mazzarri da quando il tecnico toscano ha cominciato la sua avventura alle falde del Vesuvio. Ricompare, finalmente, il segno “1” nelle contese tra partenopei e sardi: un’attesa lunga diciotto anni che fa il paio con l’impresa del Sant’Elia, giunta nei minuti finali.
Oltre ogni limite, oltre ogni ostacolo, il Napoli versione Mazzarri è un tourbillon di emozioni che legittima sogni e speranza di una piazza nuovamente infuocata. Champions e tricolore. Pensieri stupendi, troppe volte lontani, a volte negati, oggi finalmente possibili grazie ai numeri di un gruppo forgiato per strabiliare.
Spinti dai cinquantamila del San Paolo, il Napoli non ha tradito le attese, se non nella prima frazione. È venuto fuori a fari spenti, ha giocato da grande, colpendo poi l’avversario con un secondo tempo coi fiocchi. Una partenza razzo nei secondi quarantacinque minuti che ha bruciato le critiche di chi cominciava a puntare il dito sui cali fisici e di concentrazione.
Le finte di Lavezzi, gli inserimenti di Zuniga, le invenzioni di Hamsik, la freddezza di Cavani: uno schiaffo ai cattivi pensieri, ma anche a quella sfortuna che ci ha messo del suo quando, i sardi, con mezza azione costruita nella ripresa, sono tornati prepotentemente in partita.
Più forti degli episodi, sia dentro che fuori dal campo. Dispiace per il momento difficile vissuto dal Mota Gargano, costretto anche ad abbandonare i compagni anzitempo per motivi familiari, ci lascia ancor più in apprensione quella dannata colica renale che ha tenuto ko il Mago Walter durante tutto l’arco della settimana. Per entrambi, la miglior cura l’hanno data i ragazzi in campo, una salutare vittoria, tre punti per continuare a sognare, oltre ogni ostacolo.
Questi tutti i pro di una gara in cui, considerati i risultati sugli altri campi, contava solo il risultato. Analizzando però il gioco, non ha convinto l’atteggiamento degli azzurri nel primo tempo. Merito sicuramente anche dello schieramento adottato dall’ex Donadoni, demerito anche però degli undici in campo che hanno faticato a trovare i ritmi, perdendo troppo spesso il possesso per banali imprecisioni. Un atteggiamento che ha influito soprattutto sul reparto difensivo, con Santacroce e Ruiz più volte in difficoltà.
Poi la svolta, il sortilegio spezzato negli spogliatoi dalle indicazioni di Mazzarri che ha innescato il motore azzurro: Zuniga ha cominciato a pedalare sulla destra, Hamsik è entrato prepotentemente nella manovra, Lavezzi si è ricordato quanto sia devastante quando palla al piede comincia a sfrecciare in mezzo al campo. Il resto lo ha fatto Cavani: freddo sul rigore, lucido nello scavalcare Agazzi con la più deliziosa delle soluzioni: il pallonetto.
Ben venga a questo punto la pausa: tra quindici giorni c’è un altro tabù da sfatare. Quella Lazio mai battuta dal ritorno in A, guidata dall’eterno Edy Reja. Servirà il miglior Napoli, ma nell’attesa, godiamoci questo “magic moment”: Napoli e il Napoli se lo merita. Ad maiora.
Francesco Auricchio

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