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Il Napoli non è mai stato così vicino a quel che per scaramanzia nessuno nomina

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INTER a due punti dal Milan, Napoli a tre. Questo dice un turno in cui il Milan ha perso male a Palermo e l’Inter ha faticato molto per battere il Lecce. Dopo la sosta per gli impegni della Nazionale il campionato riprenderà col derby. Molti pensano che lo scudetto sarà deciso dal derby. Può anche darsi, ma non c’è da esserne sicuri. Non solo perché può uscirne un pareggio. Resteranno sette partite, dopo il derby. E non ci sono solo Milan e Inter. . Impressionante il suo cambio di passo, tra un tempo e l’altro. Solo così poteva vincere con un bel Cagliari. Cavani torna al gol e pareggia il record di Vojak, De Sanctis perfeziona quello d’imbattibilità interna di Castellini e queste sono soddisfazioni da archivio. Il futuro: Lazio, Udinese e Inter dovranno andare al San Paolo, in un clima il cui calore si può solo immaginare. Bella partita con una chicca di D’Amato: l’ammonizione per simulazione a Lavezzi non era facile da vedere, anzi. Si può parlare di corsa a tre, ma anche di corsa a quattro. L’Udinese, abbastanza comodo il 2-0 al Catania, ospiterà Lazio e Milan. I Pozzo hanno allungato il contratto a Guidolin e hanno fatto bene. Con la Champions a portata di mano, dovranno decidere come regolarsi coi pezzi pregiati, a partire da Sanchez, che sono richiestissimi.
 
S’è visto quanto sia difficile superare le ultime della classifica. Se mancava una conferma, l’ha data il Lecce. Grande partita
di contenimento, ma senza rinunciare a pungere. Ecco perché la parata di Julio Cesar su Bertolacci, nel finale, vale quasi come il gol di Pazzini, su cui il Lecce ha molto protestato ma che, dopo la visione di molte moviole, sembra regolare. Galvanizzata ma anche stanca, dopo Monaco, l’Inter s’è calata subito nella partita, e questo è un pregio. Poche però le occasioni da gol. Lucio s’è fatto ammonire ingenuamente e salterà il derby, come Jankulovski. Sarà un derby anomalo, molto difficile da preparare. La sospensione del campionato non riguarda solo l’Italia e quindi le squadre riavranno i giocatori giovedì prossimo.
L’Inter arriva al derby coi favori del pronostico, anche se il suo pregiato attacco da 55 gol ne ha segnato solo uno al Lecce, che già ne aveva presi 51. Questi favori derivano anche dalla brutta impressione lasciata dal Milan. Gol del Palermo in avvio, evitabile da una difesa attenta (ancora una volta ha dormito Van Bommel su calcio da fermo), centrocampo di soli interditori, attacco leggerino, poco mobile. Si critica tanto Ibrahimovic, ma con lui l’attacco ha un altro peso, in tutti i sensi. In Europa forse meno, ma in Italia sì. È mancato e mancherà nel derby per colpa sua. I primi caldi o il cumulo d’impegni o un’innata bullaggine sembrano ispirare gesti sbagliati, vedi Matuzalem che per la tacchettata in faccia a Totti l’ha fatta franca ma per il pugno a Jimenez dovrebbe pagare. Solidarietà a Reja, infine. Con un tifo che contesta a prescindere da ogni logica, non è facile né allenare né giocare.
Gianni Mura per la Repubblica

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